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lunedì 30 dicembre 2013

Sempre tu

ti ho sognato, mi avevi promesso che saresti tornato, eri così bello e ti guardavo, mi perdevo nei tuoi occhi, cercavo in quell'immensità le mie risposte , ma non sono di questa esistenza e non si può chiedere di più.
io ti ho aspettato, aspettato, aspettato tanto, ma non hai più varcato la mia porta ed io ti ho perso per sempre.
Ti continuerò a sognare e a dire le parole che non ti ho mai detto, così romperò il silenzio.
E so che tu sei tu nei miei sogni. E noi lì siamo più veri della realtà.

Alla prossima vita, amico mio.

L'arte del riciclo. (Quello dei regali di natale)

Ecco che non potevo non dilettarmi nello scrivere un post sui regali di natale.quelli riciclati, s'intende...
Il regalo più riciclato di natale che ci è stato regalato è stato sicuramente un "inizialmente non ben identificato" appendi borse. Chè quando l ho scartato  ho pensato:"cazz'è?"
Inavvertitamente ho detto:"ah un portachiavi...grazie!!!ci serviva proprio..."
Cercando di far interagire anche mio marito, visto che il regalo era per entrambi...
"Ma nooooo!!!è un appendi-borsa!!vedi funziona così, tu lo apri, lo appicchi anche a un tavolo e hai sempre dove mettere la borsa...!"mi sento rispondere dalla persona che mi ha donato questo utilissimo oggetto.
A sto giro, non avendo capito manco cosa fosse il regalo forse la figura di merda ce l ho fatta più io che lui/lei e va bè ci sta.
Però siccome l' ultima deve essere sempre la mia, io sono fatta così...ti vorrei chiedere caro amico/a che hai regalato a noi, Domizia e valerio un "appendi-borsa" che, vada pure per me...ma mio marito poveraccio che c'entra?a quanto mi risulti egli non gira con borsette.
Era meglio riciclare uno di quei gingilletti da soprammobile.
Ah no.
Ripensandoci quelli pure sono regali che una volta che te li riciclano, se proprio sei un fan del riciclo li ricicli, se invece ti è rimasto un po' di amor proprio, li butti direttamente.
Il tuo ego ti ringrazierà di questo gesto e la tua autostima verrà automaticamente accresciuta.

Il peggio del peggio?il kitsch per eccellenza del riciclo del regalo di natale?
Il gingilletto da soprammobile a tema natalizio.
È il più trash perché ti gambizza: lo puoi riciclare solo il prossimo natale.

Comunque, ora a parte tutto ovviamente io gioco, scherzo ma non sono assolutamente una cultrice del riciclo (a parte quello creativo ed ecologico), però vedo intorno a me che questa tecnica del riciclo è davvero comunissima...quello che non tollero per niente è il riciclo sui giochi per i bambini.
Ho visto scartare un regalo ad un bimbo di tre anni, tutto contento e poi chiedere alla mamma che gioco fosse.
Era un puzzle di 1000 pezzi.
Anche io, in effetti, come quel bimbo, in quel momento mi sono chiesta che razza di gioco fosse.
La mamma del bimbo visibilmente imbarazzata ha detto:"grazie...per ora è piccolo ma di certo se lo ritroverà."
Se lo ritroverà...manco fosse un capo d abbigliamento extra large.
Io veramente ho pensato:"chissà se lo ritroverà in soffitta quando avrà vent'anni?"
Perché da tre a vent'anni insomma un po' di tempo sarà passato?
Comunque il top in quanto a puzzle è stato un puzzle già aperto (quindi fatto) perché i pezzi non erano imbustati ma liberi nella scatola.
Novvabbè quello che mi fa più tristezza è pensare: ma queste persone cosa , e soprattutto quanto pensano di risparmiare?
Ok il riciclo per noi adulti, ma un bimbo che scopre il mondo giorno dopo giorno come ti viene già di sminuirlo così?
Ma se fosse tuo figlio saresti contento/a?
Fare un regalo per un bimbo dovrebbe essere un piacere visto che lui apprende attraverso i nostri modi e i nostri atteggiamenti e i giochi cosa è giusto e cosa è sbagliato. Per non dire che a quest età identificano la persona con il gioco che gli viene regalato...
Almeno io la penso così.
L'altra sera allora mio marito mi è venuto vicino e mi ha detto riferendosi ad un regalo ricevuto:"credi che il mio regalo sia riciclato?"
"Amore non ne ho la certezza, ma può darsi, perché?"
"Perché io non riuscirei mai a riciclare un regalo..."
"Eh lo so, dillo a me...io ci spendo pure più del dovuto per non deludere le persone..."
"Lo so bene ed è anche per questo che io ti amo" mi ha detto lui.

martedì 17 dicembre 2013

Chiacchiere da bagno.

Io mia madre e g. eravamo in fila al bagno in un ristorante.
Sapendo che g. non era stata bene, ne ho approfittato per chiederle come stava in quel momento cosicché nessuno potesse intromettersi.
Io:"allora come stai?hai fatto le visite?"
G:"si si tutto bene ora meno male!praticamente ho avuto delle perdite di sangue ma non era il ciclo..."
Io:"mmm...ma non è che sei incinta?"
G:"macchè dò!!!È dall estate scorsa che..."
Io la interrompo subito esclamando:"è dall'estate scorsa che non trombi?????!!!"

Mia madre:"domiziaaaaaaaaaa!!!!!" E poi scoppia a ridere.

G:"huahaha ma noooo!!stavo dicendo che è dall estate scorsa che ho queste perdite!!!"

Mentre noi ridevamo come pazze, esce dal bagno un signore distinto.
Io me volevo sotterrà.
G. rideva e rideva.
Mia madre mi avrebbe voluto diseredare.
Ma lui invece quanto se sarà tajato  dentro al bagno a sentimme a me?
Troppo!

venerdì 13 dicembre 2013

So, dunque elargisco.

Se una persona conosce qualcosa di cui noi non siamo a conoscenza e che potrebbe essere utile anche a noi, dobbiamo sperare che questa persona non ne faccia tesoro ma si apra agli altri e condivida il suo sapere.
Detta così sembra facile, nella realtà invece quante volte ci troviamo di fronte a persone che sanno qualcosa, in ambito lavorativo magari, che noi non sappiamo e non elargiscono?
costantemente.
Queste persone probabilmente si credono superiori agli altri. Il loro valore (secondo loro) si misura in termini di "io so, tu no!" e quindi di conseguenza loro dovrebbero avere un valore aggiunto rispetto a noi che non sappiamo.
Ovviamente solo nella loro testa.
Perché se davvero si crede di sapere qualcosa di più degli altri non c è bisogno  di tenerlo per sè. C e bisogno invece di condividerlo con gli altri affinché davvero ci si possa elevare, ma dall arroganza e dall egoismo del "io so tu no!" 
Questo è il vero valore aggiunto.
Questo è uscire fuori dalla mediocrità .

sabato 30 novembre 2013

Buon compleanno

Passano i mesi, passano gli anni, ma quello che hai nel cuore non passa mai.
Domani è il tuo compleanno amica mia, e anche se non ci salutiamo più avrei ancora tanta voglia di raccontarti di me e di riscoprire te.
Presto o tardi sò che cederò e ti scriverò una lunga lettera per scusarmi della mia voluta assenza.
Me ne sono andata senza spiegazioni, esausta del mio passato e con la sola voglia di voltare pagina e ho allontanato anche te.
Ad oggi forse ho capito di aver sbagliato ma ancora non mi sento pronta ad affrontare la situazione, perché non sono pronta ora, al tuo di rifiuto.
Così sommessamente ti auguro un felice compleanno e questa lettera, che è solo una parte del mio abisso di cuore.

sabato 9 novembre 2013

Attimi di intrascurabile felicità

Scorgere un lungo bacio appassionato di un uomo e una donna ai margini di una strada molto trafficata e scoprire che per me quel momento è fugace, per loro invece, è eterno.

Il sabato sera, sola e libera, avendo mille opportunità di uscire e poi decidere di rimanere a casa a leggere un libro.

Rientrare a casa e guardare il mio cane che dorme beato sul divano, come fosse un bimbo.

Avere tra le mani l'ultimo libro del mio scrittore preferito, aprirlo e leggere a chi è dedicato.

Mio figlio di neanche tre anni che prende la farina e dice:"mamma impattiamo i biccotti?".

Riconoscere i propri limiti, riconoscersi imperfetti e sorriderci sù, accettandosi.

Il momento in cui un antipatia si trasforma in empatia.

Impastare il pane.

La domenica mattina quando mi sveglio e penso che posso fare tutto ciò che voglio perché è il mio giorno libero.

Programmare un viaggio e tutta l'attesa  prima che arrivi il momento di partire.

Recitare il daimoku soprattutto quando sei in uno stato di collera e sentire come cambia il tuo atteggiamento dopo aver recitato.

Sapere che torno a casa e troveró la mia famiglia.

Il gelato in un pomeriggio d' inverno.

Avere tante novità da raccontare ad una persona speciale ed essere impaziente di raccontarle.

Trovare proprio la canzone che volevo sentire alla radio.

Mia sorella che torna in Italia e il nostro abbraccio lungo e intenso.

La pizza il sabato sera.

Il parcheggio (vd botta di culo) quando durante tutto il tragitto non ho fatto altro che pensare che non l avrei mai trovato e sarebbe stato meglio prendere i mezzi. 

la sera quanto ho finito di sparecchiare, sistemare la cucina, messo a ninne mio figlio e mi sdraio sul divano.

Il buonumore, soprattutto delle persone che non conosco, che è contagioso.

La vista della nutella sugli scaffali del supermercato.

Quando canto in macchina.

Quando canto a casa.

Quando canto come se nessuno mi sentisse e basta.

La doccia dopo che mi sono allenata.

Le risate dei miei vicini di casa, la sera, dopo la loro lunga giornata di lavoro.

Fantasticare sul mio futuro, proponendomi di fare cose che non avrei mai il coraggio di fare.

L'odore del ciambellone nel forno.

Arrivare alla consapevolezza che del dolore degli altri bisogna provare compassione.

Sognare di vincere il Superenalotto e non giocare mai.

I miei 22 anni.

Un regalo non del tutto inaspettato.

Il mare d' inverno e gli stabilimenti abbandonati che ti chiedi se sono gli stessi che l' estate si popolano di gente.

Quell unica volta che mi sono commossa davanti ad un quadro e non riuscivo più a smettere di piangere.

Il ricordo delle contrazioni del mio travaglio.

Il desiderio di avere vicino a me ora, una persona per me molto speciale, solo per sentire il suo profumo e guardare i suoi grandi occhi.

La pace con me stessa.

Camminare con dei ricordi che mi affollano la mente.

Guardare mio marito e pensare che ha dei lineamenti perfetti.

Immaginare quanto è bella la vita dei bambini con i genitori che li portano al parco, gli preparano la cena e li coccolano per farli addormentare.

Il vecchietto che sta seduto fuori casa sua tutte le mattine quando vado a lavoro  e mi dice:"buongiorno!"

L'area cani alla caffarella.

Dirmi che sono vanitosa.

Svegliarmi sempre con lo stesso uomo nel letto.

Guardare il paesaggio fuori dal finestrino del treno con la musica nelle orecchie.

Uscire nuda dalla sauna e farsi asciugare la pelle dal vento e poi rientrare in sauna. (Ricordi finlandesi)

I ricci lunghi di mio figlio che quando muove la testa saltellano.

Le offerte speciali.

L'amore che rimane anche mentre ti rivesti.


























sabato 2 novembre 2013

A nonno Mario

Oggi ti ho pensato ma in realtà da quando non ci sei più ti penso spesso. Più che pensarti e ricordarti, è ciò che hai lasciato a cui penso. Un posto vuoto a tavola e non. Perché le domeniche non sono più le stesse da quando sei andato via. 
Forse è per questo che bestemmio quando cucino, che mi rimprovero di aver sbagliato mestiere, che quando sono triste ho sempre qualcosa che bolle nella pentola...che amo l'Abruzzo come fosse la mia di terra. 

martedì 24 settembre 2013

giri in moto o moto giri?

Motogiro 21.9 a Sorbo. Andata per Sora-Forca d'Acero-Pescasseroli. Ritorno per Colli di Montebove. 300km. Raduno ore 8,00 autogrill dopo casello Roma sud (x Napoli). Partenza ore 8,30.

Sabato finalmente io e mio marito riusciamo a partecipare ad un motogiro.


percorso: autostrada uscita per sora. strada montanara inerpicata,  discesa per opi, si attraversa pescasseroli e giù fino a avezzano. si continua a viaggiare per la meta ultima: sorbo. (moltopoco) ridente paesino abitato più da bestie che cristiani. 

nel vero senso della parola. galline,galli, cani e gatti a go go. 

numero cristiani: 3. I tre cristiani del ristorante dove abbiamo mangiato: moglie marito e figlia.

Siamo partiti alle nove passate per aspettare l ultimo ritardatario che aveva bucato. Quando l ho saputo ho pensato...:"cambia sport".

Neanche partiamo che...sosta per cappucino e cornetto a Sora. un vero motociclista non parte mai a panza vuota e borbottante. E qui me pare giusto!!

Seconda sosta. Forca d'acero. Tratto appenninico suggestivo con altrettanto suggestivo cacioricottaro. (..)

Terza sosta. Pescasseroli. Ehssìvvabbè per fare benzina, dai ci sta.

Poi Sorbo. Per pranzare.

Cioè diciamo che tutte queste soste potevano essere evitate cari i miei motociclisti, perché abbiamo appena fatto 150 km. Cioè se motociclisti siete...perché far sgranchire le vostre chiappette così frequentemente?

Ah!ma forse per discorrere su curve cieche, sganciamenti vari, su più che andare in moto vi piace l'idea di andare a mangiare fuori in posti introvabili, non raggiunti neppure dal gps e tutto questo pur di non accompagnare vostra moglie al centro commerciale.

Beh se è per questo avete la mia più totale solidarietà. 

Scusateci tanto motociclisti ma noi nel ritorno ci sganciamo volentieri e ce ne torniamo allungando un po', passando per amalfi...

 Cheppoi a guardare voi, tutti belli bardati che non vi si riconosce, completamente mascherati, e a guardare me con jeans strappati e sneakers vi domanderete chi è il vero motociclista? 

Bah.

A me piace pensare semplicemente che Quattro ruote muovono un corpo ma due   muovono l anima. Eh sì anche in jeans.


martedì 10 settembre 2013

Fantasmi

A tavola durante la cena, mio figlio che chiacchiera pure con le maniglie delle porte di casa (chissà da chi ha ripreso...mah.) mi fà: "mamma ccusa devo chiamare mia sorella."
Fa finta di prendere il telefono dalla tasca dei suoi pantaloncini , si porta all'orecchio il telefono fantasma e fà: "ciao mia sorella!!tutto bene, io parlo con mamma, che fai tu?".
Io sorridevo, perché nel linguaggio sembra ancora più uno zingarello che un italiano...mi godevo la scena, che era veramente di una tenerezza estrema...
Lui dopo poco finisce la pseudo chiamata e mi fa':"mamma ti poscio dile una cosa?"
"Certo amore!dimmi!"
"Lo sciai che io ho una sorella?"
"Ma no amore, tu non hai una sorella...ti ricordi che mamma te l aveva chiesto se volevi un fratello o una sorella e tu hai detto che non volevi nessuno?"
"No. io ho una sorella. Io ho chiamato prima mia sorella"
"Mmm va bene...e dove sta tua sorella ora?"
"mia sorella sta lì." dice lui indicando il soffitto. 

sabato 7 settembre 2013

La festa di Santa Maria

Sono sola a casa,niente nano, niente marito, totale relax. chiamo Patrizio per ordinare le mie due pizze per stasera. tutto perfetto. 
si fa l ora ed esco a prenderle con la macchina perché tanto vicino non è e io odio mangiare la pizza fredda. l unica via percorribile, dato che c è la festa dove abito, è la via principale, ma solo fino ad un certo punto (fortunatamente vicino la pizzeria). trovo un po' di traffico ma è tutto nella norma.parcheggio, entro in pizzeria, mi faccio due chiacchiere con Patrizio, prendo le pizze e me ne vó. il viaggio del ritorno si dice che di solito è quello più breve. il cazzo. l unica via percorribile è la principale, tutta felice quasi a destinazione mi chiudono la strada a 50 metri da casa. nooooooo!
e sapete perché??? 
Per-una-porco-il-clero-di-processione con tanto di canti gospel!
Novvabbè ma alle 8 di sera non potete pregare. Alle otto di sera se magna. È infatti non c era nessuno dietro alla processione. praticamente mi ci sono  incolonnata solo io con due pizze in mano.
Mi guardavano tutti.
Tutti, cioè, tutti i preti e pure le
Statue dei santi che con quel profumo di
Pizza sono risuscitati!
Insomma ho dovuto lasciare la macchina parcheggiata lontano da casa.Va be'.
Arrivo, mi cambio in camera e ritrovo il gechetto di qualche sera fa, ricordate?è diventato un iguana. e pensare che la gente se lo tatua su braccia schiena e piedi... che voglio proprio vedere se davvero gliene salisse uno sulla schiena dove arriverebbero gli strilli!!!
il mio invece fa arredo in camera, come nelle case etniche.
lo ignoro. ho troppa fame, chiudo la porta e vado in cucina.
mi apparecchio e mi sdraio le due pizze con due lattine di fanta...una  goduria infinita, quando mi sento in attimo osservata...........
no. Non era Emilio. Era un insettoschifo con zampe lunghe e pure propenso alla mimesi.
Emmobasta veramente però.

Rivoglio indietro la mia serata free priva di insetti e con pizza bollente.
questo è il mio ultimo desiderio prima di morire mangiata da insetti e rettili, grazie.

A come amore

Cosa ci faccio qui
ancora a parlare di te?
Quanto ti ho atteso nella fretta dei
nostri ultimi giorni.
Quanti addii rinnegati da un bacio.
Quanto amore.

V

Amore come tremi,
ti stringo a me 
Senza parole 
Senza domani 
Solo noi
Ma per quanto ancora?

venerdì 23 agosto 2013

Gitarella

Insomma io e mio marito decidiamo di andare a fare una gitarella fuori Roma, con la moto è un piacere viaggiare, soprattutto se non si ha una meta 
precisa.
Passiamo i castelli romani e prendiamo l Appia che ci guida fino a Terracina.
Ah quanti ricordi Terracina!!
Avevo un fidanzato, anni fa, che mi portava lì al mare.
La sera ce ne andavamo per il corso a fare due passi...sarà stato perché ero innamorata, (leggeteci più "rincojonita di amore") che non ho mai alzato lo sguardo all'insù, ahimè, e non mi sono mai accorta del tempio di Giove sul monte proprio sopra la mia testa.
Della serie "quando si é giovani si ha la testa da un altra parte".e infatti...
Passano gli anni torno a terracina vedo il colosso e faccio a mio marito:"amore ma cos è quella cosa lì sù????!!!!"
Anch egli un po' "rinco" ma per sue personali ragioni...mi fa:"non lo so..."
"Bene!andiamoci allora!!!"
Lui:" si va bene parcheggiamo la moto e andiamo."
"Amore ma è lontanissimo...secondo me non si può andare a piedi fin lassù".
Lui alza lo sguardo, valuta meglio e concorda con me.
Ci arrampichiamo, infatti, con la moto per una strada molto panoramica, dove ad un certo punto si trova uno slargo e il paesaggio è mozzafiato!ci fermiamo li.immaginate il cielo azzurro e il tramonto che cosparge il cielo di una luce intensa color arancio...la cittadina di terracina che sbrilluccica al sole e il mare che tocca il cielo multicolore.
in effetti uno spettacolo davvero romantico...che i terracinesi (o terracinani?) conoscono bene per "acchiappare" le ragazze...proprio come l autoctono ragazzo vicino a noi alle prese con la velina paesana di turno.
sì c era lui, che appoggiato con una posa plastica sulla sua moto, con le gambe distese e i piedi incrociati le parlava (chissapoidicosa...aria fritta?) e lei invece che era più preoccupata del vento che le spettinava la chioma. Giustamente-scusa-tra-la-moto-e-il-vento-che-intrecciano-i-miei-fantastici-capelli-non-riesco-proprio-a-seguire-discorsi-impegnativi-di-aria-fritta.
Comunque dopo aver assistito a questa patetica (ricca di pathos eh!) scena, arriviamo ai piedi del tempio.
Mi chiedo perché il mio ragazzo precedente non mi ha mai portata qui!!eppure ci siamo venuti molte volte...e poi anche questo panorama...mai visto insomma!!beh diciamo che seppur ci siamo lasciati il mio ex fidanzato era uno che non aveva bisogno di acchiappare con un paesaggio al tramonto, aveva altri argomenti...o meglio il colosso lui ce lo aveva nelle mutande.ed è forse anche per questo che non ho mai visto il tempio...avevamo molto altro da fare!!
Ovviamente mio marito non me ne voglia...io sono così, mi piace scherzare.
Arrivati sù, comunque, andiamo a chiedere informazioni per l ingresso.
"Buona sera vorrei sapere quanto costa l entrata?"
"12 euro a persona signora"
Mio marito mi dice che non ci bastano i soldi.
Io:"possiamo pagare con postamat?"
"Purtroppo non abbiamo pago bancomat nè postamat qui".
Beh sì dai, ci sta che ancora non sia arrivato fin lassù
Il pos per i pagamenti...lo penso ma non lo dico.
Usciamo fuori dal gabbiotto dei biglietti, io e mio marito ci guardiamo e io gli dico:"caruccio il tempio eh?"
E lui:"caruccio sì!!!!12 euro a persona!!!!!!!"

domenica 18 agosto 2013

Stranezze in casa D'Amato

Avete la benchè minima idea di cosa potrebbe essere quella oscenità in fondo alla pagina?
Ve lo svelerò io. 
Stasera sono andata a cena dai miei, "i vecchi" come li chiamiamo io e mia sorella.
Parlando con mia madre mentre lei cucinava ad un tratto mi sono sentita osservata...mi guardo intorno e cosa vedo?questa oscenità qui.
Alchè esordisco così:"a mà!!ma che cazzo è quella "cosa"???!"
E lei tutta indaffarata ai fornelli,noncurante, mi fà:"ma che?"
"A mà quella cosa lì!!" faccio io indicando l'oggetto.
"Ah!!hai visto che bello?!" dice lei tutta entusiasta.
"Mamma... ma cos'è???non se po' guardà!"
"Sei sempre sprezzante...l abbiamo comperato io e tuo padre giorni fà..."
"Si ma cos'é?" (...) "ahhhh ho capito è un macina pepe!!!"
"A domizia ma che stai a dì!!è per l incenso...tu metti l'incenso qui vedi" mostrandomi come funzionava "e poi  esce il fumo e ti profuma l'ambiente!!"
"Aaaaaah. Va bè."
(...)
"Ma il fumo da dove esce esattamente...scusa?"
"Dalla bocca nò!!!" esordisce lei tutta eccitata.
"Ahhh pensavo dal cu**!!!!!!"
"Domiziaaaaaa!!!!!"
"A mà non so se é più osceno o inquietante."
"Sticazzi a me piace!!"
Poi ci pensa e fà:"e pure a tuo padre!!"
"A be' allora.........."

Io credo che in giro (ma anche nelle famiglie, come la mia) ci sia palesemente  del disagio.aiuto!

lunedì 12 agosto 2013

infausto di ferragosto.

Nel mio ufficio postale.
Cliente:"buongiorno ho un problema..."
Io:"buongiorno..." (anche io molti!,penso.)
Clt:"non mi funziona più la carta...non so provi lei...dovrei prelevare dei soldi."
Provo la carta e in effetti si è smagnetizzata.
Io:"si.purtroppo si è smagnetizzata...per prelevare ora devo farle un assegno di sportello."
Clt:"eh ma come è possibile?!!!mi ha funzionato fino a ieri..."
Io:"eh purtroppo capita."
Clt:"eh ma come è possibile??!l ho usata fino a ieri..."
Io:"eh purtroppo capita...comunque non si preoccupi che ora risolviamo...per prelevare le emetto un assegno di sportello e le do i suoi soldi...poi le chiederò una nuova carta"
Clt:"si ma io devo prelevare e comunque non ho capito perché non funziona più la mia carta...l ho usata fino a ieri"
Allora io con la tecnica del Disco rotto ritorno a dire sempre la stessa cosa...ovvero che capita.e lui alla fine si arrende e posso procedere nella risoluzione e del suo INSPIEGABILE problema.
Mio caro cliente, avrei voluto dirgli, le carte si smagnetizzano e non danno preavvisi.
cioè non è che prima di non funzionare più ti dicono "ehi da domani arrangiati io smetto di funzionare."
non va così, fidati. 
...anche io ho dei problemi, e non uno ma una molteplicità... A partire dal fatto che stamattina la mia macchina ha deciso di non partire e...come può essere?!tu sai darmi una risposta?!!semplicemente accade, senza preavviso.
Proprio come alla tua carta.
Con la differenza che tu stamattina hai risolto il tuo "X files" trovando anche una persona gentile, disponibile e competente, io invece non ti voglio raccontare che avvenimenti infausti ho avuto per venire a risolvere il tuo problema e, sotto ferragosto la risoluzione del mio problema invece, è pressoché posticipata a settembre.e tutti i giorni sarà un odissea fare qualunque cosa.
Quindi mio caro cliente, ritieniti fortunato e sii più fatalista.le cose accadono,nostro malgrado.

giovedì 8 agosto 2013

Sono qui.

E sono di nuovo qui a parlare di te.            
Quanta nostalgia dei nostri giorni, dei nostri cuori che si rincorrevano audaci, come ora noi non siamo più.
Ricordo dita intrecciate non volersi lasciare mai, eppure son qui, da sola a parlare di te.
Ieri abbiamo sfuggito il tempo con il nostro amore ma oggi non siamo più.

domenica 14 luglio 2013

Segretamente t'amo.

Di notte siamo vicini.
Aspetto a lungo il tramonto alla sera per incontrarci e per poi stringersi così forte da sentirsi vivi.
Nessuno sa quanto annego nei tuoi occhi.
E segretamente io t'amo.

venerdì 28 giugno 2013

solo noi.

Ché poi ti muovi lento, ti fermi e mi guardi. quanto parlano i tuoi occhi...non abbiamo mai socchiuso le labbra ma quanto dicono i nostri sguardi...e lo sappiamo solo io e te.di nascosto, di un amore fuggevole che non si suggella mai e vive solo dentro di noi.siamo più vicini di quello che credi.



Domizia

lunedì 24 giugno 2013

mancarsi poi

mancarsi poi al calar della sera aspettando di ritrovarsi, nell' ombra della notte, in un sogno tutto nostro.

Domizia

martedì 11 giugno 2013

quanta sofferenza negli occhi.

adagiata scomodamente su un letto, aspettava l ora di essere chiamata con il suo nome, di venire catalogata nella cartella dei "pazienti del giorno in entrata".così non sarebbe più stata un numero di letto o di stanza.ma che importava in fondo...?voleva veramente attestare ogni momento di quelle giornate con la sua identità per tatuare il suo dolore?inutile credo, perché quel
letto dopo di lei ne avrebbe ospitate altre e del suo disagio non ne avrebbe lasciato traccia lì.ma nella sua anima...

venerdì 24 maggio 2013

andiamo al parco.

"mamma andiamo al pacco"
"pacco" vd "parco" nella lingua dei nani.
"certo amore che mamma ti porta al parco!!prepariamoci...".
e lo vedi che si incammina tutto impettito in camera sua come un bulletto per "prepararsi".
il tipo in questione ha due anni e poco più ma ha già le idee mooolto chiare.
trova il suo mini trolley dove entra a malapena un peluches (sempre mini, formato nano) ce lo mette dentro e ovviamente la lampo non si chiude, perciò spinge con veemenza il povero prescelto Pingu dentro il trolley e lo chiude mozzandogli un aletta che si incastra tra i dentini della lampo.
"amore sei pronto?possiamo andare adesso che hai preso Pingu!"
"no mamma vuole duck anche"
non ho ben capito per quale ragione mio figlio parli in terza persona, probabilmente è una cosa normale nell' apprendimento del linguaggio, però fa molto ridere.
lui si da del Lei...come se non si conoscesse o come se si dovesse portare rispetto...a soli due anni!!molto curioso... :)
"amore duck non entra nel trolley c è già Pingu..."neanche finisco di dirlo che ariapri il trolley aritogli Pingu infila duck, duck non c entra ed esce con tutta la testa e parte del corpo fuori. "no entra" e io cercando di capire come si può passare dal darsi del Lei al parlare come un rumeno che risiede da anni in italia gli sorrido comunque e dico "pazienza!duck oggi rimane a casa!!".
allora aritogli duck arimetti Pingu nel trolley, arinzeppalo dentro ariamputagli l ala ma stavolta l'altra.meno male che Pingu è un peluches. no perché noi abbiamo anche un cane...un santissimo cane.
siamo finalmente pronti per recarci al parco!!
"andiamo!!" dico.
apro la porta e mio figlio sguscia fuori e inizia a scendere le scale barcollando con il trolley che lo destabilizza ancor di più.
afferro la borsa al volo e lo raggiungo.
la maratona verso il parco è iniziata ed io indosso una scarpetta con il tacco molto poco sobria che non ho fatto in tempo a cambiare con un avvolgente scarpa da running propria per queste occasioni di parchi and co.
dopo circa venti/trenta passi il nanetto è stanco di trascinare il suo trolley, cosicché lo appioppa a mamy.
ok.
mamy intelligentemente taccata più trolley più borsa propria più nano a- la - mano.
dopo altri dieci passi..."mamma inbbaccio!" che non è un verbo...anche io, come voi che leggete, ho sperato lo fosse.
allora lascia il trolley posa la borsa prendi nano in braccio aricaricati il trolley ariprendi la borsa ed ora arialzati. il che non è che sia poi cosi semplice, perché sono giovane ok ma non sono un mulo!!
cosa non si fa per amore dei figli...
arrivati al parco ho le vesciche ai piedi, il mal di schiena e grondo sudore persino dalle mani.
lascio mio figlio giù per terra e lui incomincia a correre felice...io mollo borsa e trolley su una panchina e lo seguo,sono felice anche io nel vederlo così spensierato!!  passano le ore e mi dimentico delle cose che ho lasciato sulla panchina e dico tra me e me "rubatemi tutto ve ne prego!!!" immaginando il mio viaggio di ritorno...

venerdì 17 maggio 2013

omissioni

quando vogliamo essere liberi siamo crudeli. Questa è la verità che tentiamo di insabbiare. è una condizione a cui non possiamo resistere.
daltronde se avessimo la più completa inconsapevolezza, non capiremmo il prezzo della libertà.
Libero da cosa o da chi?
Oggi so solo che ciò che piu mi preme è essere libera dal senso di colpa che fruga dentro di me.
le persone portano fardelli di pregiudizi. sono fantocci, poco mi importa di loro.
il mio giudizio invece potrebbe alterare la coscienza che ho di me.
potrebbe creare una frattura e non farmi tornare più la stessa.

Domizia

fear

Inizia con un tremore, prosegue con respiri affannosi e vai in astinenza d'aria, suona sciocco ma è così.
è Paura.
la paura ti trova impreparata, s'impossessa di te, ti ammalia, ti rende labile al suo cospetto.
E tu sei lì, inerme, priva di forze e stai per arrenderti...

"Benvenuta Paura" dico io.
"Dovevamo conoscerci prima o poi" dice lei.
Il suo sorriso compiaciuto è scolpito nella mia mente.
"Posso renderti estremamente vulnerabile oppure posso essere pura energia vitale che smuove l'azione...dipende da te, dal campo di gioco." afferma lei.
"Temo di deluderti Paura, ma oggi non sarò io a svagarti."
"Non ho fretta mia cara, ripasserò".

deviazioni

ci sono diverse strade per andare dove si vuole arrivare.
io ho sempre fatto la strada che conoscevo, un pò per pigrizia,
un pò per abitudine perchè sono tradizionalista ed un pò perchè è quella che mi hanno insegnato:la più breve,
dove non corro il rischio di perdermi.
Dopo tanto tempo che percorri la stessa strada non ti accorgi più del paesaggio,
quasi fosse così palesemente annoiante.
Un giorno ti ritrovi a dover forzatamente cambiare strada perchè la tua è chiusa per lavori.
con poca scaltrezza, improvvisi.
trovi una strada parallela (alternativa) e la percorri,
con molta attenzione a non sbagliare.
con molta attenzione osservi tutto quello che hai intorno e ti piace da morire.
Sfilano intorno a te alberi di ulivi secolari e viti rampicanti...
uno spettacolo stupefacente, che non credevi possibile celarsi dietro a quattro case diroccate.
Sembra un luogo surreale, così lontano dalla quotidianità.
Rimarresti lì inebetita da cotanta nuda bellezza.
Ma non puoi perchè la strada è stretta e non puoi creare una coda.
Allora procedi adagio perchè vuoi ancora godere di quei giochi di luci
che attraversano i filari e disegnano frattali colorati.
Sei incantata.
Ti senti libera e ti senti felice.
Sai però che quella strada finirà e la tua meta è sempre la stessa e, forse, ti dici forse,
è per questo che sei felice, chi lo sà.
Arrivi a destinazione con l'aria trasognata.
Ripensi a ciò che quella vista ti ha fatto sentire nel cuore.
E ti convinci che cambiare strada, a volte, non è poi così deleterio, ma anzi spalanca i tuoi assopiti sensi.
La paura che rimane bacillante dentro di te, è solamente una vertigine che ti fà girare la testa.
Perchè in fondo potevi scegliere di non innamorarti di quel paesaggio ed arrivare alla tua meta
senza acute deviazioni.


Domizia

lettere sparse

Caro Amore,
sono qui e proverò a lasciar parlare il mio cuore.
Non è affatto semplice perchè tutti i miei pensieri si vanificano in interminabili sospiri.
Sono molti gli anni che separano i nostri ricordi,che è difficile adesso riconoscerci.
Posso convenire con te su questo senza alcun dubbio.
E’ pur vero però,che nel profondo della mia anima,l’amore che ho provato non ha mai cessato di esistere.
E’ un’attrazione surreale che con veemenza scandisce ogni mio attimo.
E’ quella stantia speranza che mi aiuta nei momenti di fragilità.

E se fosse Amore?

Ci siamo più volte cercati,rincorsi e respinti sempre in tempi diversi.
Ma non ci siamo mai veramente trattenuti.
Trattenuti a parlare con la sincerità propria dei bambini,con l’ingenuità di dire parole melense che forse fanno arrossire perchè si è innamorati.
Vorrei stringerti forte le mani come sabato,chiudere gli occhi e rimanere ad ascoltare l’infinito.
Perchè con te esiste.
Sono stata affetta dall’illusione di avere ancora una coscienza e di salvaguardare quel mio rapporto così preciso su cui potevo costruirmi un futuro di stabilità e apparenza,una menzogna dell’amore insomma.
Ho convissuto con questo grande conflitto che mi ha relegato solo ad una effimera verità.
Ho avuto la forza,solo ora,di convertire i dubbi in realtà.
Ho sbagliato e adesso che sono sola imparerò per il futuro e ripartirò corazzata di una grande onestà.
Vorrei essere tua.
Spero che questa lettera possa farti riflettere davvero intensamente.
La passione che ci travolge è come una pioggia d’estate,fresca,che ristora dall’abitudine dell’indifferenza.
E rimango incredula.
Sorrido,pensando che sono fortunata,perchè non è per tutti.
Con infinito amore,
Domizia.








credo

Credo sia estremamente abbacinante non ascoltarsi e cercare all'esterno ciò che invece è fortemente radicato in noi. Ma finchè non sopraggiunge la consapevolezza della situazione reale e la sincerità con noi stessi non siamo in grado di comprenderlo, per paura.
Domizia

ecco me.

Eccomi.
Sono io.
Raccapezzo quei due pensieri che mi sono rimasti fedeli nel tempo e mi incammino.
Quelle certezze che ora sono ricordi e sfumano intorno a me come un tramonto che mi piace contemplare.
Li rivisiterò spesso mi dico.
Non li abbandonerò mai credo.
Nonostante abbia ancora molta strada davanti io sono il mio passato.
Ne prendo atto.
E nessuno mi strapperà mai dalla mente e dal cuore dei germogli nostalgici che non tramonteranno come l’ennesimo sole stasera.



Domizia

martedì 7 maggio 2013

parola.

Parola.
Turbine di brillantini argentei
che veleggiano sulle labbra
e si distillano in un sospiro.







Domizia

Madre


Madre di nuovo tu.
Di nuovo vestita con viole di dissapori.
Ti vedo finalmente in tutto l'oro delle tue debolezze.
Ti vedo traslata in anni di ancestrali rabbie.
Ti vedo annaffiare cauta le gioie che io tardi coglierò.
Ti vedo sospesa lontano chilometri di stelle.
Ti vedo anziana,
sgualcita in un foglio già scritto.
Ti vedo contare i giorni in cui mi sento di troppo.
Ti vedo piangere controversie della vita che ti rimane.
Ti vedo infinita morte.
Come di ognuno di noi è la sorte.




Domizia

Notte

Sola,
in questa notte
bagnata di pianto,
respiro
malinconia del destino.




Domizia

Amore incompleto.

Amore incompleto







Vivrò dentro me amore incompleto.
Un tassello mancante all’uniforme chiarezza
di una felicità chimera.
Sorriso di ricordo
che accompagna una lacrima.
Come acqua stagna nel letto di terra,
mi incaverò nel premeditato destino.
Forse tu ti accascerai,
nel tempo sprecato
che incalzerà avido.
Lascerai passare male carni
malinconie e sangue
su di una pelle liscia
che da sola conoscerà la vita.
E forse mentre io sognerò forte,
un’improbabile eternità
ci ricongiungerà.


Domizia


poesia vincitrice di concorso e relativa pubblicazione

notte insonne


                                                              



Ho scucito petali di candore e miseria.
M’ama,
un sospiro respinto.
Non m’ama,
l’odore dell’erba bagnata.
M’ama
e flagro nel cuore,
non m’ama...
la mia celere recrudescenza.





Domizia

Solitudine

Solitudine








Non rifiutarmi.
Ora poggio un emozione sul tuo viso.
Non fermarmi.
Ora gioco con i tuoi nodi di dubbi.
Questa sera aleggia
dileguando brulle anime di angeli,
sovrastando qualche pezzo di cuore dimenticato.




Domizia

STASERA

Stasera










Stasera il cielo non veste molte stelle
ma io pretenziosa,
lo denuderei ugualmente
portando con me
tutte le sue luci,
per intiepidire la mia notte
ed aver meno paura.




Domizia

un altro per me.

e tu mi chiedi se ho da dirti qualcos'altro
e quasi la mia bocca non smetterebbe di tacere
se non avessi questa maschera di vigliaccheria
che mi soffoca e mi fa vivere così
tra un incerto no ed un troppo atteso sì
e allora sai cosa ti direi...
e allora sai cosa ti direi...
e allora sai cosa ti direi...
che di occhi belli come i tuoi io no non ne ho visti mai.



Domizia. 



Maliconia

Malinconia




Contorci pensieri in una luce sbriciolata.
Attendi funesta la luce del giorno.
Tra un attimo che lede e l'altro che ammalia
rinsavisci atipiche memorie.







Domizia

estirpato piacere

 Estirpato piacere









Soffi di aliti clandestini
penetrano sotto le tue vesti.
Lacrime di sudore
varcano la tua pelle.
I muri rimbalzano
le tue urla taciute
per non dissacrare
                                                                                 il peccato di un gocciolante piacere.






Domizia

trascorsi

Trascorsi










L’addio di un luogo
è
nostalgia del mio corpo
sparso
ovunque






Domizia

la tua malattia

La tua malattia







cosi 
senza stanchezza,
riposi sullo sfacelo.
Ricordi la mia speranza.
Ritorci i miei pensieri.
Allora io,
scendo il gradino della malinconia.
Grate di prigioni grigie
isolano disperato
il mio pianto.



Domizia

canzone

Canzone






Non una parola,
solo graffi e lividi
mi dicono che sei nata dal male.
Quando cerchi di non sbagliare più
continui imperterrita a mancare.
Accecami signora Inquietudine.
Mentre tutto sfuma,

scorre e se ne va,
solo gocce di lacrime a farmi compagnia.

Sei la benvenuta signora Inquietudine.

Sto già lavorando duro
per preparare il mio prossimo errore
ascolto incessante l’eco del tuo tremante addio.
Ammiro impermalita la tristezza che si poggia lieve sulle cose.
Danzo sulle orme della mia fugacità.
Non una paura.
In questo lungo viaggio ti terrò con me .




Domizia

la sinergia di questa notte...

La sinergia di questa notte…












La sinergia di questa notte mi tocca
 come una mano divina sul cuore.
Spengo la candela
fumo denso sale
e mi fa addormentare.





Domizia

E state.

Estate









Cicale.
Ecco tutto ciò che sento da quassù.
Anche i miei sospiri tacciono per un meritevole canto della natura.
Vorrei essere come loro:
invisibile.
Ma far vibrare la mia melodia
per far compagnia ad un’anima
che si sente sola troppo spesso,
seduta austera,
su un balcone che si affaccia verso la vita.





Domizia

27/12/2004

27 Dicembre 2004







Riscaldato dal fuoco del camino,
forse,
questo Natale,
sarà più freddo degli altri.
O forse,
con occhi di speranza,
si scorgerà,
fuori dalla finestra,
la neve sui castelli,
la vita nei paesi…
Io,amico mio,
ho lasciato una candela
ardere,
bruciare,
consumarsi sotto l’albero colorato.
Nonostante il vento ostile ancora emana luce.
Da chi pensa a te.




Domizia

attimo

Attimo







Scorgo sul tuo viso un germoglio di sorriso.
Lo colgo con le dita
e lo trattengo per la vita.





Domizia

statico abbandono

                        Statico abbandono






Ho urlato fino a riempire ogni angolo della stanza.
Ho filtrato acerba dissonanza tra le lingue delle tue parole.
Ho scalfito con il freddo la lontananza di un giorno da aspettare.
Ho vestito con la mia anima un manichino insano.
Ho capito che il cuore quando si spezza non fa alcun rumore.

...

Ho reinventato me all’ombra di un tramonto reciso.



                        
Domizia