Madre di nuovo tu.
Di nuovo vestita con viole di dissapori.
Ti vedo finalmente in tutto l'oro delle tue debolezze.
Ti vedo traslata in anni di ancestrali rabbie.
Ti vedo annaffiare cauta le gioie che io tardi coglierò.
Ti vedo sospesa lontano chilometri di stelle.
Ti vedo anziana,
sgualcita in un foglio già scritto.
Ti vedo contare i giorni in cui mi sento di troppo.
Ti vedo piangere controversie della vita che ti rimane.
Ti vedo infinita morte.
Come di ognuno di noi è la sorte.
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