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venerdì 17 maggio 2013

deviazioni

ci sono diverse strade per andare dove si vuole arrivare.
io ho sempre fatto la strada che conoscevo, un pò per pigrizia,
un pò per abitudine perchè sono tradizionalista ed un pò perchè è quella che mi hanno insegnato:la più breve,
dove non corro il rischio di perdermi.
Dopo tanto tempo che percorri la stessa strada non ti accorgi più del paesaggio,
quasi fosse così palesemente annoiante.
Un giorno ti ritrovi a dover forzatamente cambiare strada perchè la tua è chiusa per lavori.
con poca scaltrezza, improvvisi.
trovi una strada parallela (alternativa) e la percorri,
con molta attenzione a non sbagliare.
con molta attenzione osservi tutto quello che hai intorno e ti piace da morire.
Sfilano intorno a te alberi di ulivi secolari e viti rampicanti...
uno spettacolo stupefacente, che non credevi possibile celarsi dietro a quattro case diroccate.
Sembra un luogo surreale, così lontano dalla quotidianità.
Rimarresti lì inebetita da cotanta nuda bellezza.
Ma non puoi perchè la strada è stretta e non puoi creare una coda.
Allora procedi adagio perchè vuoi ancora godere di quei giochi di luci
che attraversano i filari e disegnano frattali colorati.
Sei incantata.
Ti senti libera e ti senti felice.
Sai però che quella strada finirà e la tua meta è sempre la stessa e, forse, ti dici forse,
è per questo che sei felice, chi lo sà.
Arrivi a destinazione con l'aria trasognata.
Ripensi a ciò che quella vista ti ha fatto sentire nel cuore.
E ti convinci che cambiare strada, a volte, non è poi così deleterio, ma anzi spalanca i tuoi assopiti sensi.
La paura che rimane bacillante dentro di te, è solamente una vertigine che ti fà girare la testa.
Perchè in fondo potevi scegliere di non innamorarti di quel paesaggio ed arrivare alla tua meta
senza acute deviazioni.


Domizia

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