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domenica 19 marzo 2017

Festa del papà

Tutti gli uomini potenzialmente potrebbero procreare ed essere padri, ma essere padre significa al pari di una madre, insegnare, ascoltare, aiutare a crescere un figlio, incoraggiarlo, incentivarne le sfide per gioire delle sue vittorie e non di certo competere con lui o deriderlo o sminuire il suo modo di essere, qualsiasi esso sia.
Perché un uomo per essere tale deve saper accettare l'altro. E non è sempre palese che sia così.
Ci sono padri violenti, padri egoisti, padri disfunzionali. 
Padri che con il loro esempio mostrano ad un figlio chiaramente come il figlio non vorrebbe mai crescere ed essere. Un padre deve essere degno di farsi chiamare tale, perché se tutto ciò che insegna fuoriesce dall'educazione non è neppure un uomo.
Io sono buddista e riserbo gratitudine a mio padre per il fatto di essere al mondo perché senza di lui (e mia madre) non sarei qui.
E lo ringrazio per avermi cresciuta perché l'ammontare della spese occorrente per crescere un figlio è considerevole.
Per il resto ringrazio me stessa e la mia analista, perché gran parte del lavoro l'ho fatto insieme ad una terapista e grazie a questo mio percorso oggi sono libera anche di esprimere un pensiero che sicuramente va un po' a cozzare con il più delle immagini e dei post melensi in questo giorno di ricorrenza della festa del papà.
Voglio bene a mio padre ma mi ha insegnato poco. Questa è la verità.
Forse se avesse fatto più autoanalisi sarebbe stato diverso ma ognuno è libero di scegliere come essere in fondo. 
Io ho scelto accanto a me invece un uomo fantastico che è un altrettanto fantastico padre ed è a lui che voglio fare gli auguri oggi. 
Auguri Valerio i tuoi figli avranno un grande maestro, e non solo di arte,  nella loro vita.

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