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giovedì 9 febbraio 2017

Nascita e morte in un solo istante


Sono due anni che te ne sei andato amico mio. 
Ma prima di andartene definitivamente sei venuto a trovarmi a casa. 
Erano le 5 di mattina mi sono svegliata e ho visto una scia di luce nel corridoio. Eri tu, l'ultimo saluto. 
Mi capitano spesso cose come questa e oramai non mi spavento neanche più. 
Nel pomeriggio intorno alle 14 la notizia che te ne eri andato nella notte. 
Maurizio, le nostre risate, le nostre chiacchierate, le nostre arrabbiature per il lavoro, ricordi?
Dopo l'aborto mi sei stato vicino, abbiamo parlato al telefono fino alle due di notte. Ti ho detto quanto desideravo un altro figlio, che volevo una femminuccia e hai percepito quanto stavo male. Tu mi hai detto di combattere, di non arrendermi, "che só giovane avoja ancora, avoja a fà fiji."Tu non mi hai detto molto di te, per esorcizzare la paura non ne hai voluto neppure parlare del tuo male, io ti ho lasciato stare, ti ho lasciato solo sfogare per il lavoro, questo lavoro che ti ha portato lontano dalla tua famiglia, l ha distrutta probabilmente, ma non l hai mai veramente consapevolizzato. 
Oggi, ovunque tu sia, starai ridendo di tutta la sofferenza inutile che ti sei portato dentro. Lo capiamo sempre troppo tardi. 
Comunque due anni fa ho recitato daimoku per accompagnare il tuo sonno. L'ho rifatto oggi per ricordarti. Ma tu lo sai che sei nelle mie preghiere mattina e sera, nel suono della mia campana che scandisce il tuo nome. In ogni caso hai esaudito il mio desiderio, in quei giorni feci il test ed era positivo. 
Dopo tante battaglie che ho vinto, è nata  finalmente Isotta, che il ginecologo di turno dell ospedale di genzano aveva dato per futuro aborto a 9 settimane. 
Che altro dirti maurì? Che te vojo bene lo sai!
Per una vita che se ne va ce ne è una che nasce. 
Alla prossima vita amico dell'infinito passato e grazie.
Nam myoho renge kyo
Nam myoho renge kyo
Nam myoho renge kyo 

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