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mercoledì 31 dicembre 2014

Bilancio,riparto e rilancio.

Tutti a fare bilanci dell anno appena trascorso e allora mi imbatto in un bilancio anche io.
Il 2014 è iniziato molto bene, di fronte al mio gohonzon ho espresso il mio più recondito desiderio a bassa voce, l'universo mi ha ascoltata e premiata. Il giorno del mio compleanno ero incinta, tra mille paure ho trascorso i primi mesi con non poche difficoltà, ma certa che il mio gohonzon fosse più grande dei miei problemi. 
Ho praticato un anno attivo e i benefici sono stati incommensurabili.
A ottobre dopo essersi fatta aspettare un bel po' è finalmente nata Isotta. E posso giurarvi che ogni volta che la guardo ancora non mi sembra vero di averla qui.
Le difficoltà non si sono estinte perché devo farle delle analisi ma so che saremo vincenti anche in questo.
Ieri ho perso nonno e l'anno non si può di certo chiudere con un lieto fine, soprattutto perché al dolore della sua perdita si aggiunge la solitudine di una casa che verrà chiusa, di pranzi del sabato consumati altrove, di vigilie di natale che non saranno più le stesse e bisognerà inventare un nuovo modo, una nuova casa, delle nuove abitudini e un nuovo spirito.
Perché con nonno non saluto solo un uomo che francamente conoscevo poco, perché vedevo solo in qualità di nonno, ma se ci penso attentamente saluto una generazione, un'era, una guerra, un paese in frantumi e la sua riabilitazione, tutto questo attraverso i suoi racconti di battaglia.
E me ne rendo conto solo ora che pensando a lui quasi mi sembra di conoscere il suo amico italo polo, morto in guerra, colpito da una bomba. Nonno rimase illeso.
Italo passó a miglior vita accompagnato dalle lacrime di nonno e dal suo senso di colpa per essere invece ancora vivo.
Questo è stato il mio anno scandito da una nascita e da una morte.
Durante quest'anno questi solo sono stati gli avvenimenti più significativi per me, perché le arrabbiature per un avvocato che si è venduto alla controparte, le arrabbiature per lavori svolti da mio marito e non pagati, le arrabbiature per un trasferimento chiesto, non accolto e poi dato a qualcun altro, rispetto alla grandezza del progetto vita-morte sono davvero irrisorie.
A chi ha fatto del male , a chi ha ingannato, a chi ha sottratto qualcosa, coscientemente e non, auguro di poter trascorrere un anno all'insegna dell'auto analisi, perché pratichiamo tanto di volere un mondo migliore ma nessuno veramente poi si attrezza per crearlo. Aspettiamo sempre incominci il nostro vicino.
Sorridiamo contenti alle recite di natale dei nostri figli dove loro ci dedicano canti di pace e serenità e poi appena fuori la scuola cominciano ad inveire per le auto parcheggiate in doppia fila o per un po' più di traffico che incontriamo sulla nostra strada.
Dovremmo migliorarci attimo per attimo per 365 giorni all'anno.
Questo è il mio bilancio dell'anno appena trascorso e il mio augurio per l'anno che verrà.
Buona fine e buon inizio a tutti voi!!

sabato 6 settembre 2014

Bambole guatemalteche

Tre anni fa mi sono state regalate le cosiddette "worry dolls" da mia sorella.
Attraversavo un periodo veramente frenetico ed ero lacerata da mille pensieri e preoccupazioni.
Dalia mi diede questa piccola scatolina dove all'interno vi erano sette bamboline minuscole fatte con pezzetti di stuzzicadenti rivestiti di fili colorati.
Ma facciamo un passo indietro e vediamo cosa sono e a cosa servono questi pupazzetti...dunque, un antico   rituale vuole che i bambini del Guatemala agitati dai brutti pensieri possano esprimerli a una bambolina “magica”, creata di proposito per attirare nonché assorbire la negatività, se questa verrà posta sotto il cuscino prima di andare a dormire...quindi secondo l' ancestrale leggenda, al mattino una volta svegliati, grazie a queste bamboline le preoccupazioni saranno sparite insieme ai sogni.

In effetti in quel periodo mi serviva davvero qualcosa di miracoloso...così provai una notte a metterle sotto il cuscino e la mattina seguente mi sentii molto alleggerita...
Non le usai più comunque, un pó scettica e un pó spaventata dall'effetto che mi fecero.
Le conservai però, nel cassetto del comodino nella mia camera.
Erano comunque sempre con me.
Quando mio figlio inizió a camminare, girava per casa ovunque e toccava tutto ciò che era alla sua portata, nonché alla sua altezza!
Una di queste cose fu proprio il mio comodino!
Apriva e chiudeva il cassetto e come se non bastasse tirava fuori tutto quello che c era dentro...un giorno si imbattè proprio nella piccola scatola delle bamboline, la aprì, le guardó e poi se ne andó lasciando tutto sul mio letto.
Io le riposi nuovamente nel cassetto accertandomi che fossero tutte e sette.
Passó più di un anno, e quasi mi dimenticai delle bambole guatemalteche...ma quando mi rivennero in mente controllai che ci fossero tutte.

Ultimamente mio figlio ci gioca spesso, ne è affascinato...poco tempo fa mettendole a posto mi sono accorta che erano sei...probabilmente giocando chissà dove una si sarà persa...non l ho più trovata e mi è davvero dispiaciuto molto.
In questi giorni sono costretta a letto per una gravidanza non troppo facile e gioco con mio figlio proprio sul letto perché devo stare a riposo e non fare sforzi.
Questa è la mia quarta gravidanza, purtroppo dopo di giordano leone ho avuto due aborti, ma poche persone lo sanno perché ho preferito rimanere nel mio dolore e non condividerlo con nessuno.

Giochiamo spesso sul letto con mio figlio quindi, con le costruzioni, con il didó, facciamo disegni... insomma facciamo tante cose.
Ieri, (anche se questo post lo pubblicherò quando avrò tempo...) mio figlio ha preso le famose bamboline...
Ne ha presa una e mi ha detto:"questa sei tu, mamma Domizia!"
Ne ha presa un' altra e ha detto: "questo qui è papà Valerio!"
Poi pescandone un'altra dalla scatolina ha esclamato infine:"Questo sono io, Giordano Leone!!" 
"Adesso giochiamo!!" mi ha detto tutto sorridente.
Al chè gli ho chiesto:"e le altre bambole chi sono?"
E lui:"sono gli altri figli di mamma."
Le bamboline rimaste erano tre.
Una è Isotta che tra poco nascerà, e le altre due proprio i due feti che ho perso. 

Non è la prima volta che mi capitano cose di questo tipo da quando c'è lui e questi avvenimenti non fanno altro che ricordarmi che siamo tutti collegati da un filo invisibile.


lunedì 28 luglio 2014

Isotta

Ho tanta paura.
La vita è qualcosa di così fragile, la nascita è il primo di quattro dei dolori che scandiscono l esistenza umana, dovrebbe essere anche il più significativo considerando gli altri che sono l invecchiamento, la malattia e infine la morte.
Si nasce piangendo, si muore sospirando .
Tu sei forte piccola mia e questo viaggio lo faremo insieme, ho deciso così.

venerdì 6 giugno 2014

Anche quest'anno sei arrivato 7giugno!

7 giugno una data incancellabile.
I miei ricordi più belli partono da qui.
Da quando mi sono innamorata.
Non sarei più tornata la stessa ma non osavo immaginarlo.
Ho conosciuto l'amore, la passione, la gelosia, l'attesa, la felicità.
Giorni che non tornano per questo li misuro con mestizia, li pesco nella mia memoria e li accarezzo, li tengo solo per me perché cotanta bellezza non può essere banalmente condivisa, perderebbe la sua unicità di segreto.
Vi amo ricordi, che tornate a farmi visita quando penso che tutto è perduto. 
Ti amo notte d'estate di un 7 di giugno.
Ti amo lì su quella terrazza, con i capelli sudati, il mio vestitino di jeans e la mia nuova pelle.
Se solo avessi saputo quanta malinconia mi avrebbe fatto compagnia negli anni a venire, avrei ascoltato con più attenzione persino le cicale cantare in quella notte afosa di un 7 di giugno.

lunedì 19 maggio 2014

Nomi comuni (o non) di persona

Sto cercando un nome per la mia piccoletta...che momentaneamente vive in panza mea.
Ma non un nome, bensì "il nome."
Quando ne trovo qualcuno che mi piace, solitamente chiedo a chi mi sta vicino (dunque parentame vario) cosa ne pensa, se piace, come lo si pronuncia per sentirne il suono e parto subito in rassegna. 
Allora propongo karina.
Mi sento chiedere :" ma con la "c" o con la "k" perché fà la differenza...
E io, per fare la differenza rispondo con la "k".
Impallidiscono. 
Ok depenno e vado avanti.
Tutta entusiasta dico:"selvaggia! È forte come nome ma bellissimo e poi è raro!"
Mi sento rispondere:"è raro, appunto.chiediti perché".
"Masha, come quella bimba simpaticissima del cartone animato..."
"Ma come è scritto scusa con la esse e l'acca?"
Io:"certo!"
"Domizia, manco alla borgata finocchio, oserebbero tanto."
(...)


domenica 11 maggio 2014

Buona festa della mamma

Nonostante questa festa nasca da una storia triste, ai margini della solitudine irradiata dalla guerra, che spinge con veemenza a battersi per una causa di pacifismo più dell'anima di vittime innocenti, che per la propria madre, noi oggi festeggiano la festa della mamma. 
Abbiamo ingiallito il vero ricordo dell'origine della festa con il nostro consumismo sfrenato, il più delle volte, diciamocelo, anche dell' ultimo minuto.
Però oramai ci siamo adattati alle nostre convenzioni e celebriamo questa festa ogni seconda domenica di maggio.
So che risulterà molto dozzinale dire che la festa della mamma dovrebbe essere tutti i giorni dell'anno, ma questa è la mera verità.
Quindi vorrei congratularmi con tutte le mamme del mondo per il loro instancabile lavoro, minuto dopo minuto, ora dopo ora e giorno dopo giorno.
Dedico il mio augurio a quelle mamme gentili e sempre disponibili perché probabilmente è la loro indole, a quelle mamme, invece che ancora insicure di se stesse si arrabbattano per trovare il loro equilibrio nei figli perché probabilmente ancora elemosinano gli arretrati della loro di infanzia.
A quelle mamme imperfette, distratte, romantiche, quelle mamme che spesso sono avvolte dai pensieri nebulosi, confuse, amorevoli, ottimiste, giocherellone...insomma a tutte le mamme che si reinventano e si auto migliorano in ogni momento, nonostante nessuna di loro sappia esattamente sempre cosa fare.
Non ci hanno dotato di manuali da consultare, ma abbiamo il cuore che ci apre nuove strade e ci guida verso la giusta destinazione.

martedì 6 maggio 2014

Disfunzionali

Parenti serpenti, dicono.
C'è chi dice no.
C'è chi dice no per paura di schierarsi.
C'è chi dice no 'perché è peccato'.
C'è chi dice no perché nasconde la polvere sotto quel dannatissimo tappeto del 'vatuttobbene'.
E poi molto più semplicemente c'è chi dice no perché proprio non ci arriva alla profondità dell'anima sua.
E questi ultimi sono i più compassionevoli .
Poracci. 
Nel senso che hanno un'anima povera.
Sicuro vivono leggeri, di quella leggerezza che giustappunto un anima povera puó detenere.
Sono a mio avviso però facilmente invidiabili, perché se si appartiene a sistemi familiari disfunzionali o diciamo così, poco funzionali, a volte verrebbe voglia di rifugiarsi nei pensieri piuttosto vacui di questi 'cuori leggeri'.
I cuori leggeri non vedono l'anomalia perché sono intrisi nell'anomalia stessa.
E non c'è via di evacuazione.
La via verso la libertà, invece ha tutto un altro sapore.
Io sono per una mente aperta, per la condivisione, per la non vergogna di pensare e di dire che la mia famiglia d'origine non è alquanto funzionale senza poi sentirmi in colpa.
Perchè solo così posso migliorare la mia propria famiglia.
E solo così posso evolvermi dalla bestia e trasformarmi in un essere realmente pensante.

martedì 22 aprile 2014

Attese, partenze

Ci sono giorni intrisi di un intrascurabile nostalgia, di un interminabile vacuità.
Sono i giorni prima di una partenza, la partenza di una persona cara.
A me capita, ultimamente molto spesso.
Ogni pensiero che ho è scandito dall'ansia del distacco.
L'ultimo giorno, non riesco a goderlo, sono già proiettata al giorno della partenza per prevenire quel senso di solitudine che mi attanaglia da dentro.
Quest'inquietudine appartiene solo a me, che non riesco a beare dei ricordi dei momenti trascorsi, piuttosto ne rimango vittima.
Conto le ore alla partenza e immagino già le valigie chiuse, i saluti precipitosi, gli ultimi sguardi mesti.
E solamente quando so che l'aereo è decollato, il treno partito, mi sento più leggera, eterea, come se tutti i miei nubilosi pensieri fossero già in viaggio per un altra destinazione.

mercoledì 5 marzo 2014

Momenti di intrascurabile felicità #2

Aprire un libro di ricette e fantasticare sul sapore delle pietanze.

Dirmi che che non tutti i giorni sono uguali e iniziare sempre una nuova giornata al top.

Pensare di essere fortunati, solo perché si è qui, ora.

Avere mille idee per la testa.

Essere felici senza motivo.

Ascoltare gli altri, le loro storie, le loro giornate per far parte della loro intima vita.

La dolcezza di certi sguardi, che non te la togli più dalla testa.

Uscire senza borsa nè telefono.

Cucinare per degli ospiti.

Le scie degli angeli. (Le persone che non sono più in questa vita)

Sentirmi dire che sono speciale e saperlo già.

Addormentarmi con mio figlio davanti al tv.

Mangiare gli gnocchi al sugo.

Bagnarsi sotto la pioggia.

La malinconia.

Ballare scoordinata.

Le luci dentro le case degli altri.

I quadri di renoir.

La psicologia delle persone.

I paesaggi campestri.

Commuoversi leggendo racconti tristi.

Mia madre che mi chiama dicendomi che mi ha comperato un regalo.

Le olive denocciolate.

Scrivere di notte e cancellare tutto la mattina dopo.

Riconoscere il cambiamento nell'altro.

Credere fermamente che nulla conti più del cuore.

Essere certa che le buone cause che metto nel mio presente, le ritroverò nel mio futuro.

Giocare con le costruzioni.

Chiedere scusa.

Il test di gravidanza positivo.

Il luccichio dei diamanti.

La timidezza nelle persone adulte.

L'amore al primo sguardo.

I segreti inconfessabili.

Riuscire a provare compassione per chi è meschino ed arrivista, probabimente queste persone non si ricordano che non vivremo in eterno.











lunedì 20 gennaio 2014

Diario di una scettica

Ed ecco che ho trovato quello che mi mancava.
La fede.
Arrivata all'età di trentuno anni, ho collezionato abbastanza ricordi, tante gioie, altrettante delusioni e miriadi di esperienze preziose.
Ho un marito meraviglioso, un figlio top, un cagnolino buono buono.
Ho un lavoro, chè tanto scontato oggigiorno non è, ho i problemi che possono avere tutti coloro che lavorano alle dipendenze di qualcun altro.
Ho una famiglia alle spalle che mi ha aiutato a poter acquistare una casa, nonostante hanno dovuto fare sacrifici per prendere un mutuo e io e mio marito altrettanti per prendercene un altro.
Sono innamorata della mia casa, la stiamo ancora sistemando, ma non sono impaziente perché il bello sta proprio nell'ideazione.
Insomma cosa mi manca?
Si un altro figlio probabilmente, ma la vita mi ha insegnato a non essere impaziente e ad aspettare gli eventi, quelli giusti.
Quindi cosa mi mancherebbe...mmm vediamo...beh giusto la fede.
Etiparepoco.
Sono sempre stata poco credente, poi da quando è morto mio nonno sono diventata atea.
Neppure agnostica, che va tanto di moda quando non si sa che fede abbracciare, si butta lì un "sono agnostico".
Della serie:"nonmelasentodiaffermarechesonoateoalloratidicochenonsoseesistequalcuno".
Si sospende il giudizio insomma.
(più per evitare che se davvero qualcuno esiste me la farà scontare che sono stato ateo.) a mio avviso.
Bah.
Ho conosciuto la pratica buddista da mia sorella tanti anni fa, lei era giovanissima ancora andava a scuola, io ero in un periodo davvero nero e lei mi invitò ad andare ad una riunione, dove mi spiegarono cos'era il buddismo di nichiren daishonin.
Quello che mi sorprese fu l'accoglienza che ebbi in quel determinato ambiente.
Erano tutti estremamente gentili ed inverosimilmente sorridenti. 
Come se fossero davvero felici.
Non mi lasciai però contagiare dal loro entusiasmo e dopo la prima riunione tornai nel mio buco nero.
Passano un paio di anni e tó quasi per magia incontro maria grazia in un ufficio postale che mi invita ad una riunione...andiamo in tre, anche con un altra collega che non conosceva affatto il buddismo giapponese.
Inizio ad andare alle riunioni con molta assiduità, mi piaceva quello che sentivo, che studiavo ma era un qualcosa al di fuori di me.non mi apparteneva.
Cambio gruppo, mi avvicino a casa (dove abitavo prima) ma niente stessa storia: tutto molto bello ma asettico.
Cambio casa e mi trasferisco a Santa maria quindi lascio i
Miei recapiti per farmi contattare dal gruppo di Santa maria, ma nessuno mi chiama e io non insisto.
Passano cinque anni.
Un pomeriggio d estate incontro Paola (buddista) la vicina di casa di mia suocera mi chiede se pratico ancora, dico no, mi dice:"tanto basta un solo sole ad illuminare tutti.a voi ci penso io."
Le sorrido e me ne vado.
Dopo pochi giorni incontro Gabriella (buddista anche lei) usciamo insieme con mia cugina e mi chiede se pratico ancora, dico no perché non conosco nessun gruppo a Santa maria.
Mi dice che me lo troverà lei.
Onestamente non mi andava di dire no e per pigrizia ho accettato ma non sarei mai andata ad una riunione sei mi avessero chiamata.ne ero sicura.
Già avevo poco tempo per me tra famiglia e lavoro, figuriamoci se potevo "sprecarlo" per gli incontri buddisti...
A settembre mi chiama maria responsabile di uno dei gruppi a Santa maria...mi invita alla
Riunione e senza pensarci troppo vado.
Se vi dovessi dire perché ho accettato io non saprei dirvelo.
Ero fermamente sicura che anche se mi avrebbero chiamata non avrei mai partecipato ed invece...
Paola e Gabriella ci avranno messo del loro per farmi riavvicinare alla fede perché come si dice "una volta messo, il seme germoglierà." O prima o dopo.
La riunione fu molto bella, il gruppo anche. 
Belle persone davvero e tutti molto incoraggianti.
Ritrovai insomma quell
Aurea di pace che regna nei buddisti. In tutti i
Buddisti che ho conosciuto.
Inizio il daimoku e caspita come funziona.
Non salto una riunione ma ora manca il gohonzon, sento che praticare davanti al muro non mi basta più.
Decido
Di ricevere il gohonzon il 21 di dicembre e nonostante tanti problemi sorti all ultimo ( che noi buddisti chiamiamo "demoni") arrivo in tempo al kaikan e
Mi commuovo pensando a quanto straordinario può essere il cambiamento in un essere
Umano.
Da scettica a credente.
La cerimonia è stata così intensa che vorrei riviverla per gustarmela di più.
Senza ansia insomma.
A casa il gohonzon l ha aperto mia sorella , lei che mi ha introdotto alla pratica e che non smetterò mai di ringraziare.
Ora il suo gohonzon lo conservo io sotto il mio, perché lei è fuori Italia e non l ha voluto portare con sè.
Proteggo la sua vita tutti i giorni con la mia preghiera ma questo non basterà mai a ripagare il mio debito di gratitudine per avermi fatto conoscere questa meravigliosa fede che è il buddismo.

Di benefici ne ho avuti tantissimi da quando pratico qui a Santa maria e non c e giorno in cui io non mi accorga di quanto oggettivamente stia cambiando la mia vita.

La felicità è in questo mondo, è ora ed è qui.




sabato 18 gennaio 2014

Sono troppo nobile per l'ira.

Convocata per colloquio con responsabile del personale per una domanda di maternità (giorni vecchi di cui ancora non avevo usufruito) "irregolare".
Storia già letta e riletta visto che è la mia terza domanda di maternità.
Alla collega che si occupa di queste cose manca sempre qualcosa, dunque stavolta gioco d'anticipo.
Periodi di congedo parentale dal 2/01/2014 al 5/01/2014, dal 7/01/2014 al 8/01/2014.
La domanda si presenta almeno 15 giorni  prima.
Conoscendo i miei polli (burocrazia e compagnia bella), stavolta la presento il 21 novembre 2013.
Dopo una settimana la collega mi dice che è incompleta dunque debbo rimandare il fax.
Rimando fax il 27 novembre.
Silenzio.
Silenzio assenso?
Silenzio assenso, ma solo fino al 16 dicembre quando la tipa (oramai non la chiamo più collega perché io non lavoro così e non vorrei identificarmici) mi fa dire dal mio direttore di chiamarla.
Manco fosse l'amministratore delegato che ha la segretaria.
Ok la chiamo. 
Secondo voi che mi dice?
La pratica non è regolare, perché due periodi staccati non possono essere richiesti.
Premetto che io all'inps avevo fatto una richiesta unica, l' impiegata invece mi ha detto che avrei potuto tranquillamente staccare i periodi per recuperare un giorno.
Se per l'inps non ci sono problemi visto che mi pagano loro...
Per poste italiane invece sì.
Ed è giusto che ognuno abbia la propria burocrazia se solo le pratiche fossero lavorate in tempo.
Mi viene detto di andare a rettificare la domanda all'inps dal 17 dicembre ma siccome questo non è possibile perché oramai la domanda è partita mi si dice di dichiarare di essere stata all'inps e che la domanda non può essere più rettificata.
Non volendo dichiarare il falso scrivo una lettera alla tizia e per conoscenza alla responsabile del personale chiedendo perché se si invia un congedo in anticipo questo venga lavorato un mese dopo e ci si accorga un mese dopo che questo ha un irregolarità.
E dico anche che se la collega è oberata di lavoro mi offro di aiutarla io.
Mi autocandido per lavorare in filiale.
Insomma gli sdramatizzo un pó questo momento di estremo imbarazzo della loro poca competenza nel gestire il lavoro.
Non ottengo nessuna risposta.
Il 20 dicembre vado in ferie e torno a lavorare il 30.
Nessuna comunicazione.
Allora stavolta penso davvero silenzio assenso.
E invece no, perché la tizia chiama il direttore e gli dice che io devo chiamarla.
Detto fatto.
Fisso un appuntamento per andare a parlare con la responsabile del personale.
Incontro a tre: io, la responsabile del personale e la tizia.
Entrambe sostengono che erano nei tempi per lavorare la mia pratica, il 16 di dicembre per il 2 di gennaio, feste comprese.
Io, affermo quindi che la mia pratica mandata il 21 novembre non l' ha guardata nessuno.
La responsabile mi dice che la tizia l ha guardata e notando fosse per gennaio, l ha archiviata per riprenderla poi.
Dico:"quindi se avete letto i periodi staccati perché non mi avete avvisata subito che non era regolare?"
La tizia mi dice che i numeri sono strani."sono scritti strani" (allego foto)
Scoppio a ridergli in faccia.
Mi dicono che lì lavorano fino alle otto di sera.
Ce credo se non sapete manco legge i numeri è dura, fije mie.
Non lo direi mai, ho una certa etica però nessuno mi ha trattenuto dal pensarlo.
Allora mi autocandido per lavorare lì in filiale con la tizia, dato che è oberata di lavoro.
La responsabile mi dice che non si possono togliere operatori agli sportelli.
Poi mi propone di fare il corner di poste mobile.
Ma non mi aveva detto che non si poteva    Togliere personale agli sportelli?
Credo che oggi ho avuto tutte le mie risposte.
Grazie.
E per aiutarvi a risolvere il vostro problema andrò all INPS a rettificare la mia pratica.
Voi intanto lavorate, sì ma non le pratiche burocratiche, lavorate su voi stesse e sulla coerenza.


venerdì 17 gennaio 2014

Grazie.

Ci sono persone che incontri e di cui dopo poco non ricordi neanche più il volto.
Non vorrei essere in loro.
Perché io sono pretenziosa e vorrei essere ricordata.
E per essere ricordati bisogna apportare un valore aggiunto.
Un sorriso per esempio.
Io metto il sorriso come causa.
E l'effetto qual'è?
La mia pace.
Non c'è alcun dubbio che funzioni.
Questa pratica funziona.
Nam myoho renge kyo.