La fede.
Arrivata all'età di trentuno anni, ho collezionato abbastanza ricordi, tante gioie, altrettante delusioni e miriadi di esperienze preziose.
Ho un marito meraviglioso, un figlio top, un cagnolino buono buono.
Ho un lavoro, chè tanto scontato oggigiorno non è, ho i problemi che possono avere tutti coloro che lavorano alle dipendenze di qualcun altro.
Ho una famiglia alle spalle che mi ha aiutato a poter acquistare una casa, nonostante hanno dovuto fare sacrifici per prendere un mutuo e io e mio marito altrettanti per prendercene un altro.
Sono innamorata della mia casa, la stiamo ancora sistemando, ma non sono impaziente perché il bello sta proprio nell'ideazione.
Insomma cosa mi manca?
Si un altro figlio probabilmente, ma la vita mi ha insegnato a non essere impaziente e ad aspettare gli eventi, quelli giusti.
Quindi cosa mi mancherebbe...mmm vediamo...beh giusto la fede.
Etiparepoco.
Sono sempre stata poco credente, poi da quando è morto mio nonno sono diventata atea.
Neppure agnostica, che va tanto di moda quando non si sa che fede abbracciare, si butta lì un "sono agnostico".
Della serie:"nonmelasentodiaffermarechesonoateoalloratidicochenonsoseesistequalcuno".
Si sospende il giudizio insomma.
(più per evitare che se davvero qualcuno esiste me la farà scontare che sono stato ateo.) a mio avviso.
Bah.
Ho conosciuto la pratica buddista da mia sorella tanti anni fa, lei era giovanissima ancora andava a scuola, io ero in un periodo davvero nero e lei mi invitò ad andare ad una riunione, dove mi spiegarono cos'era il buddismo di nichiren daishonin.
Quello che mi sorprese fu l'accoglienza che ebbi in quel determinato ambiente.
Erano tutti estremamente gentili ed inverosimilmente sorridenti.
Come se fossero davvero felici.
Non mi lasciai però contagiare dal loro entusiasmo e dopo la prima riunione tornai nel mio buco nero.
Passano un paio di anni e tó quasi per magia incontro maria grazia in un ufficio postale che mi invita ad una riunione...andiamo in tre, anche con un altra collega che non conosceva affatto il buddismo giapponese.
Inizio ad andare alle riunioni con molta assiduità, mi piaceva quello che sentivo, che studiavo ma era un qualcosa al di fuori di me.non mi apparteneva.
Cambio gruppo, mi avvicino a casa (dove abitavo prima) ma niente stessa storia: tutto molto bello ma asettico.
Cambio casa e mi trasferisco a Santa maria quindi lascio i
Miei recapiti per farmi contattare dal gruppo di Santa maria, ma nessuno mi chiama e io non insisto.
Passano cinque anni.
Un pomeriggio d estate incontro Paola (buddista) la vicina di casa di mia suocera mi chiede se pratico ancora, dico no, mi dice:"tanto basta un solo sole ad illuminare tutti.a voi ci penso io."
Le sorrido e me ne vado.
Dopo pochi giorni incontro Gabriella (buddista anche lei) usciamo insieme con mia cugina e mi chiede se pratico ancora, dico no perché non conosco nessun gruppo a Santa maria.
Mi dice che me lo troverà lei.
Onestamente non mi andava di dire no e per pigrizia ho accettato ma non sarei mai andata ad una riunione sei mi avessero chiamata.ne ero sicura.
Già avevo poco tempo per me tra famiglia e lavoro, figuriamoci se potevo "sprecarlo" per gli incontri buddisti...
A settembre mi chiama maria responsabile di uno dei gruppi a Santa maria...mi invita alla
Riunione e senza pensarci troppo vado.
Se vi dovessi dire perché ho accettato io non saprei dirvelo.
Ero fermamente sicura che anche se mi avrebbero chiamata non avrei mai partecipato ed invece...
Paola e Gabriella ci avranno messo del loro per farmi riavvicinare alla fede perché come si dice "una volta messo, il seme germoglierà." O prima o dopo.
La riunione fu molto bella, il gruppo anche.
Belle persone davvero e tutti molto incoraggianti.
Ritrovai insomma quell
Aurea di pace che regna nei buddisti. In tutti i
Buddisti che ho conosciuto.
Inizio il daimoku e caspita come funziona.
Non salto una riunione ma ora manca il gohonzon, sento che praticare davanti al muro non mi basta più.
Decido
Di ricevere il gohonzon il 21 di dicembre e nonostante tanti problemi sorti all ultimo ( che noi buddisti chiamiamo "demoni") arrivo in tempo al kaikan e
Mi commuovo pensando a quanto straordinario può essere il cambiamento in un essere
Umano.
Da scettica a credente.
La cerimonia è stata così intensa che vorrei riviverla per gustarmela di più.
Senza ansia insomma.
A casa il gohonzon l ha aperto mia sorella , lei che mi ha introdotto alla pratica e che non smetterò mai di ringraziare.
Ora il suo gohonzon lo conservo io sotto il mio, perché lei è fuori Italia e non l ha voluto portare con sè.
Proteggo la sua vita tutti i giorni con la mia preghiera ma questo non basterà mai a ripagare il mio debito di gratitudine per avermi fatto conoscere questa meravigliosa fede che è il buddismo.
Di benefici ne ho avuti tantissimi da quando pratico qui a Santa maria e non c e giorno in cui io non mi accorga di quanto oggettivamente stia cambiando la mia vita.
La felicità è in questo mondo, è ora ed è qui.
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