Quello che ho appreso oggi è, punto primo, che alla mia felicità sono legate tante altre felicità.
Sembra banale ma banale non è.
Perché se ci si pensa, profondamente, la mia felicità intrinseca è come un lungo filo che trascina anche tutto il mio ambiente.
E dunque, questo si sposa esattamente con il principio buddista in cui tutti siamo estremamente uniti.
Se io sono felice anche gli altri lo sono.
Se io sono felice ma gli altri infelici non può esistere una felicità duratura.
Sto pregando per una felicità effimera.
Dalla mia felicità dipende la felicità degli altri.
Questo comporta una grande responsabilità.
Punto secondo.
Devo guardare al di la degli eventi.
Devo comprendere la mia missione, il che vuol dire pulire il mio karma, dal più profondo.
Le cose non sono assolutamente come sembrano.
Punto terzo.
Come disse Geracitano, non possiamo sapere quale sarà il nostro ultimo nam myohorenge kyo.
Nel senso di risolutivo.
Punto quarto.
Pregare con la certezza della vittoria e non con la speranza.
La certezza è di gran lunga più irruenta.
La speranza è un elemosina rispetto alla certezza di vittoria assoluta.
È solo la sua ombra.
Punto quinto.
Da domani reciterò con senso di missione, con la certezza che il daimoku anche se per ora mi sembra di essere ferma sta lavorando per me.
Cambiare il karma richiede tempo, dedizione e un gran coraggio.
Sto smuovendo tante cose, proprio come quando strappiamo una graminacea, nel momento in cui tiriamo la pianta è immobile, perchè le sue radici sono lunghe forti e nascoste sotto tanta terra.
Dobbiamo allenarci.
Io mi alleno con il daimoku.
La vita deve trovarmi pronta.
Da domani reciterò con più fede, perchè la vita sa esattamente dove portarmi.
La mente invece è fuorviante.
Fede come assenza di dubbio.
Se ci vorrà tempo saprò che queste sono tutte le cause che ho messo in infinite vite passate.
La vita è eterna.
Pregherò con il cuore puro e libero, pregherò come un budda o meglio da budda.
È da ĺi che tutto si trasforma.
Sono stata già di molto fortunata ad incontrare il gohonzon, che già ho vinto.
Devo guardare la vita nella sua totale eternità, spesso me ne dimentico.
Punto sesto.
Portare nam myohorenge kyo fuori dalle mura.
Praticare nam myoho renge kyo h24.
Essere buddista in ogni occasione.
Altrimenti vanifico i miei sforzi.
Impegnarmi ad essere compassionevole.
Quando si è compassionevoli si è saggi.
E quando si è saggi si è compassionevoli.
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