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sabato 31 marzo 2018

Metti punto e vai a capo.

"Colpo di fulmine.
Si chiama così, no? Quando si prende una cotta per qualcuno che neppure si conosce.
Trasporto emozionale. Attrazione cosmica. È una comunicazione viscerale che parte dagli occhi.
Pensavo non esistesse ed invece.
Alla mia età devo ricredermi.
Ci sono ancora cose in grado di stupirmi così tanto e di farmi vivere leggera, come a 20 anni.
E quindi siccome non sono capace di parlare chiaramente lo scrivo, che mi riesce di gran lunga meglio.
La scrittura è analitica.
Se lui ricambia?
Non lo so.
Le mie percezioni mi dicono di si ma ci vuole tanto coraggio, immagino.
E quindi probabilmente no.
Ma alla fine questa cosa qui mi ha fatto capire quanto è prezioso un attimo di vita.
Di quanto può essere potente!
Caro Gianni mi hai completamente risvegliata dall'abitudine antica delle cose. Quando ti vedo sono emozionata, arrossisco e sono felice.
Mi sento nuova e forte.
Vorrei stringerti le mani, guardarti negli occhi e sentirmi nuda ma al sicuro.
C'è qualcosa di così prepotente in te che mi rapisce.
Amore? Non saprei. Ma sicuro sarebbe stato un bell'inizio.
In ogni caso presto mi convincerò di abbandonare questo stato di euforia, perche voglio andare avanti, provarlo di nuovo e trovare la mia stessa emozione nell'altro. Forse questo finale sarà più scontato ma mi piace di più.
È stato tutto così meraviglioso.
Spero capiti anche a te." 

Tratto da una storia vera.

Annarita P.

lunedì 26 marzo 2018

Certezza

«Mi contraddico? Certo che mi contraddico!
Sono vasto, contengo moltitudini».

Walt Whitman ❤️
(31 mag. 1819 - 26 mar. 1892)

giovedì 22 marzo 2018

Ad maiora

Ci sono luoghi solitari nella nostra mente nei quali la polvere non sopraggiungerà mai. Lì sono chiuse perle preziose come ricordi, che brillano e fanno sussultare il cuore.
Sono emozioni delle quali non potremmo liberarci mai.

venerdì 16 marzo 2018

Incontri

Quello che ho appreso oggi è,
punto primo, alla mia felicità sono legate tante altre felicità.
Sembra banale ma banale non è.
Perché se ci si pensa, profondamente, la mia felicità intrinseca è come un lungo filo che trascina anche tutto il mio ambiente.
E dunque, questo si sposa esattamente con il principio buddista in cui tutti siamo estremamente uniti.
Se io sono felice anche gli altri lo sono.
Se io sono felice ma gli altri infelici non può esistere una felicità duratura.
Sto pregando per una felicità effimera.
Dalla mia felicità dipende la felicità degli altri.
Questo comporta una grande responsabilità.

Punto secondo.
Devo guardare al di la degli eventi.
Devo comprendere la mia missione, il che vuol dire pulire il mio karma, dal più profondo.
Le cose non sono assolutamente come sembrano.

Punto terzo.
Come disse Geracitano, non possiamo sapere quale sarà il daimoku che ci cambia la vita.
Nel senso di "risolutivo" della nostra situazione.

Punto quarto.
Pregare con la certezza della vittoria e non con la speranza.
La certezza è di gran lunga più irruenta.
La speranza è un'elemosina rispetto alla certezza di vittoria assoluta.
È solo la sua ombra.
Sostituire quindi la speranza con la certezza.

Punto quinto.
Da domani reciterò con senso di missione, con la certezza che il daimoku, anche se per ora mi sembra di essere ferma, sta lavorando per me.
Cambiare il karma richiede tempo, dedizione e un gran coraggio.
Sto smuovendo tante cose, proprio come quando strappiamo una graminacea, nel momento in cui tiriamo, la pianta è immobile, perchè le sue radici sono lunghe forti e nascoste sotto tanta terra.
Dobbiamo allenarci.
Io mi alleno con il daimoku.
La vita deve trovarmi pronta.
Da domani reciterò con più fede, perchè la vita sa esattamente dove portarmi.
La mente invece è fuorviante.
Fede come assenza di dubbio.
Se ci vorrà tempo saprò che queste sono tutte le cause che ho messo in infinite vite passate.
La vita è eterna.
Pregherò con il cuore puro e libero, pregherò come un budda o meglio da budda.
È il budda che prega, insomma.
È da ĺi che tutto si trasforma.
Sono stata già di molto fortunata ad incontrare il gohonzon, che già ho vinto.
Devo guardare la vita nella sua totale eternità, e io spesso me ne dimentico.

Punto sesto.
Portare nam myohorenge kyo fuori dalle mura.
Praticare nam myoho renge kyo h24.
Essere buddista in ogni occasione.
Altrimenti vanifico i miei sforzi.
Impegnarmi ad essere compassionevole.
Quando si è compassionevoli si è saggi.
E quando si è saggi si è compassionevoli.

Punto settimo.
Andare fino in fondo.

Incontri

Quello che ho appreso oggi è, punto primo, che alla mia felicità sono legate tante altre felicità.
Sembra banale ma banale non è.
Perché se ci si pensa, profondamente, la mia felicità intrinseca è come un lungo filo che trascina anche tutto il mio ambiente.
E dunque, questo si sposa esattamente con il principio buddista in cui tutti siamo estremamente uniti.
Se io sono felice anche gli altri lo sono.
Se io sono felice ma gli altri infelici non può esistere una felicità duratura.
Sto pregando per una felicità effimera.
Dalla mia felicità dipende la felicità degli altri.
Questo comporta una grande responsabilità.

Punto secondo.
Devo guardare al di la degli eventi.
Devo comprendere la mia missione, il che vuol dire pulire il mio karma, dal più profondo.
Le cose non sono assolutamente come sembrano.

Punto terzo.
Come disse Geracitano, non possiamo sapere quale sarà il nostro ultimo nam myohorenge kyo.
Nel senso di risolutivo.

Punto quarto.
Pregare con la certezza della vittoria e non con la speranza.
La certezza è di gran lunga più irruenta.
La speranza è un elemosina rispetto alla certezza di vittoria assoluta.
È solo la sua ombra.

Punto quinto.
Da domani reciterò con senso di missione, con la certezza che il daimoku anche se per ora mi sembra di essere ferma sta lavorando per me.
Cambiare il karma richiede tempo, dedizione e un gran coraggio.
Sto smuovendo tante cose, proprio come quando strappiamo una graminacea, nel momento in cui tiriamo la pianta è immobile, perchè le sue radici sono lunghe forti e nascoste sotto tanta terra.
Dobbiamo allenarci.
Io mi alleno con il daimoku.
La vita deve trovarmi pronta.
Da domani reciterò con più fede, perchè la vita sa esattamente dove portarmi.
La mente invece è fuorviante.
Fede come assenza di dubbio.
Se ci vorrà tempo saprò che queste sono tutte le cause che ho messo in infinite vite passate.
La vita è eterna.
Pregherò con il cuore puro e libero, pregherò come un budda o meglio da budda.
È da ĺi che tutto si trasforma.
Sono stata già di molto fortunata ad incontrare il gohonzon, che già ho vinto.
Devo guardare la vita nella sua totale eternità, spesso me ne dimentico.

Punto sesto.
Portare nam myohorenge kyo fuori dalle mura.
Praticare nam myoho renge kyo h24.
Essere buddista in ogni occasione.
Altrimenti vanifico i miei sforzi.
Impegnarmi ad essere compassionevole.
Quando si è compassionevoli si è saggi.
E quando si è saggi si è compassionevoli.

giovedì 15 marzo 2018

Forma senza contenuto

Non riesco più ad abbozzare la stitichezza  emotiva. L'anaffettività arriva, è violenta non confonde. Mentre la stitichezza no, è quell'esserci e non, quel chiedere,ma non sentire, è quella forma senza contenuto.

mercoledì 14 marzo 2018

Due

Due.
Come io e te.
Che quando mi guardi arrossisco.
Che quando ti guardo ti imbarazzi.
Due ma come uno.
Eppure non è la prima volta che ci vediamo.
Eppure come ogni volta c'è la magia dei nostri lunghi sguardi, a ricordarmi chi sono, a ricordarti chi sei.