Il rumore di un piatto di coccio che cade e si rompe a terra è assordante.
schizzi di sugo sul pavimento, sul tavolo e persino sul muro, bianco.
spaghetti al tonno.
gourmet per Caterina.
è uno di quei piatti che sei felice solo a sentir pronunciare il suono delle sillabe che compongono la parola.
spa-ghet-ti al ton-no.
come un giorno di festa in cui simuli un mal di pancia per stare a casa con tua mamma che non c è mai, per farla fermare.
almeno un giorno, è tutta per te.
ed invece le due tue felicità più grandi si uniscono per renderti più spaurita di quello che già non sei.
urla, uno spintone a mamma e poi scaraventa il piatto di spaghetti a terra.
dopo se ne va, dicendo che gli abbiamo rovinato il pranzo.
"tu, hai capito perché si è arrabbiato papà, Terry?"
"i grandi sono imprevedibili. non sanno mai cosa vogliono." fa rispondere alla bambola.
"io volevo soltanto mangiare tutti insieme il mio piatto di spaghetti al tonno. ora sono preoccupata, è colpa mia se è successo tutto questo. mi sta bene Terry, è perché ho fatto finta di avere mal di pancia."
la bambola non risponde.
Caterina ricorda bene quel particolare della sua infanzia ed ora ha 15 anni, è cicciotella e mangia sempre compulsivamente, per quel piatto che le è stato tolto dalle mani così irruentemente.
per quella felicità che le è stata strappata come un foglio di carta accortocciato e buttato nel secchio.
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