Centonovantadue ore di attesa, di disillusione, di calma, di paura, di razionalità, di sobbalzi di cuore, di speranza.
Centonovantadue ore in cui ho pregato e mi sono affidata alla legge mistica perché il karma non si può cambiare ma si può pulire lucidando la nostra vita a suon di daimoku.
Centonovantadue ore in cui ho sentito sulla mia stessa pelle la vita fugace quale essa è ed ho rafforzato il concetto che siamo tutti diversi, che il dolore è l unico metro per misurare l amore e l unico comun denominatore in una stanza di un ospedale.
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