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sabato 12 maggio 2018

Grande hotel

È tanto che non scrivo più sul blog perchè in realtà sto scrivendo sul portadile piccolo...un romanzo. Il primo.
Cioè ci sto provando... mia madre non lo sa forse un pò se lo immagina vedendo 'sto pc sempre sul mio comodino ma finché non l ho terminato non le dico nulla. Lei non legge, non ha mai letto granchè di me, giusto le poesie che ho pubblicato anni fa credo e ogni tanto mi guarda e se ne esce dicendo:"tu devi scrivere un libro." Oppure:"ma perchè non scrivi un libro?" Non lo so che le scatta nella testa ma la adoro. Quindi in questo periodo sono in cerca di emozioni, profonde scosse dell'anima, sembra semplice ma semplice non è. La prima cosa che ad un mediocre verrebbe in mente di dirti e che mi è stato detto è:"drogati". Io non mi sono mai drogata perché credo molto nella percezione totale dei momenti vissuti in coscienza. E quindi non fa per me, non ricordare le cose, ne tanto meno avere visioni distorte e fuorvianti dalla realtà. La perdizione mi piace, ma di sensi attivati da un qualcosa di esistente.
Insomma non riesco a cogliere spesso quella scintilla che mi da l'input per continuare a scrivere per bene senza inciampare nel monocorde. Anche perchè mi guardo intorno e la maggior parte degli incontri che si fanno prevedono persone  chiuse, solitarie, disilluse e anche un pò incazzate. Dunque prendere spunto non è che sia proprio una passeggiata... tempo fa però mi è successa una cosa... una cosa che mi ha fatto tanto sorridere e tanto bene. Un ragazzo che incontro quasi tutti i giorni, vedendomi mi ha detto:"ma oggi sei da rapire!!posso rapirti e portarti al Grande Hotel?Ceniamo lì?"  Io già ridevo e lui ha continuato dicendomi altre cose  sempre però molto delicate. E io non potevo smettere di ridere. Allora lui mi ha detto:"ma ti faccio solo ridere?" È proprio questo il punto. Tu, pensi "solo ridere", per me ridere è l'essenza per stare bene con una persona. A raccontare le proprie disgrazie sono capaci tutti ma provate a ridere di cuore insieme ad un altro. Ridere vuol dire lasciarsi andare e svuotarsi. Vuol dire esattamente stare bene senza remore. È una grande libertà e non ci è concessa con tutti. E succede sempre meno spesso, fateci caso. Chi ride è padrone di se stesso, ha fatto pace con le sue frustrazioni ma lo da a vedere solo ad un anima come la sua. Di contro ci sono quelli che ridono tanto e sempre, beh quelli portano una grande sofferenza...è così evidente che provo tanta compassione. Insomma il ragazzo mi ha detto che mi avrebbe rapita e mi ha fatto ridere perché è esattamente quello che mi aspetto mi risucceda e che mi da energia per scrivere, ma è così difficile da trovare perché le anime primordiali si incontrano solo se sono pronte entrambe. È molto raro, non andiamo più in profondità nei rapporti, ci limitiamo a stare insieme un paio di ore a parlare delle convenzioni sociali ma non ci integriamo mai. Ed è per questo che sto scrivendo un libro. Per trovare nei miei personaggi quello che qui fatica ad evolvere.

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