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martedì 10 aprile 2018

Risposta di Sensei

Il 28 febbraio 2018 scrivo la mia prima lettera al presidente Ikeda.
Una raccomandata estera.
Verso metà marzo guardo la tracciatura che mi diceva di essere stata consegnata il giorno 10 marzo alle 11.41 da un portalettere.
Per essere sicura che sia arrivata a destinazione chiamo ciampino, fiumicino, numero verde e compagnia bella. Mi dicono che alcuni paesi aderiscono alla tracciatura finale della raccomandata estera ed il giappone è uno di quei paesi.
Solitamente invece questo tipo di spedizione si ferma al confine con l'italia.
Oggi 9 aprile 2018 alle ore 12.05 mi squilla il telefono, ufficio vuoto e dunque rispondo.
Tendenzialmente non rispondo in ufficio e soprattutto non rispondo a numeri fissi.
Sento profondamente di prendere la chiamata e un giapponese mi saluta si presenta e mi dice che deve riportarmi il messaggio del presidente Ikeda.
Io mi sono commossa, c e stato più di un momento in cui non parlavo per via delle lacrime e lui molto saggiamente dall'altra parte ha lasciato che il silenzio fosse colmo di emozione.
Quando ha sentito che mi ero ripresa mi ha letto il fax arrivato dal giappone.
"Ho letto con attenzione la sua lettera e le mando i miei più affettuosi saluti. Daisaku Ikeda."
Ho pianto di felicità e detto al commesso che ero molto felice, l'ho ringraziato profondamente.
Oggi è stato uno dei giorni più belli ed intensi che io abbia vissuto.

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