Si dice che una volta, un uomo si avvicinò a Buddha e, senza dire una parola, gli sputò in faccia. I suoi discepoli si arrabbiarono.
Ananda, il discepolo più vicino, chiese a Buddha:
- Dammi il permesso di dare a quest’uomo ciò che merita!
Buddha si asciugò con calma e rispose ad Ananda:
No. Io parlerò con lui.
E unendo i palmi delle mani in segno di riverenza, disse all'uomo:
- Grazie. Con il tuo gesto mi hai permesso di vedere che la rabbia mi ha abbandonato. Ti sono estremamente grato. Il tuo gesto ha anche dimostrato che Ananda e gli altri discepoli possono essere ancora assaliti dalla rabbia. Grazie! Ti siamo molto grati!
Ovviamente, l'uomo non credette a ciò che udì, si sentì commosso e angosciato.
Questa parabola ha riassunto i miei anni di pratica buddista, bisogna sempre essere allenati a vedere con il cuore e in tanti anni a volte é capitato e mi capita di perdermi ma poi io so sempre dove tornare, dove risiede il cuore, negli occhi compassionevoli del Budda.
Nmrk
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