E poi c'è chi va all'expo.
Il mio è un #noexpo perché per sfamare un pó la fame nel mondo sarebbe bastato fermare le colate di cemento per costruire una tale mostra mercato.
Ed è inutile pubblicare e condividere status del movimento cinque stelle o comunque status contro i nostri affamati politici e poi organizzare una gita fuori porta per visitare l'Expo.
È come schifare le mignotte e poi andarci al primo spasmo sessuale senza sapersi un minimo trattenere.
Il tema molto accattivante di nutrire il pianeta è stato minuziosamente cercato per avere un ampia adesione non solo dei popoli ma soprattutto delle istituzioni e dei partiti in merito anche al fatto della gestione dei fondi che ancora ad oggi non è minimamente trasparente.
Infatti non si sa realmente quanti soldi ci è costato questo Expo dal 2007 fino ad oggi perché il progetto parte proprio all'inizio della grande crisi economica globale che ancora ci blocca.
Questo progetto viene finanziato dall'imprenditoria locale dal sindaco e da tutti i politici che la vedono una buona occasione per rilanciare la città di Milano (è stata addirittura creata un app turistica della stessa città di Milano per i visitatori) e per far girare soldi e accedere alle sovvenzioni statali dicendo di incrementare l'occupazione ( secondo loro).
In realtà pochi sanno che l'Expo ha aumentato solamente il lavoro precario e stagionale privo di sicurezza, tanto che ci ha lasciato la pelle un ragazzo di 21 anni, ma questa notizia scomoda non è stata riportata da nessun Tg e nessun giornale, perché alla fine della fiera su quel bel sito cimiteriale nascerà un quartiere residenziale.
Colate di cemento quindi, doppiamente fruttifere.
Questo è solo una parte di tutto lo schifo sull'expo che ben si sposa con la nostra corrotta politica italiana.
Riguardo il cibo non voglio dire nulla perché se davvero il messaggio è l'intento etico era di nutrire il pianeta sarebbe bastato trasferire i fondi per la creazione dell'expo al terzo mondo.
Ma qui oramai mi pare che il terzo mondo siamo diventati noi perché in quanto a cultura rispetto a ciò che succede nel nostro interland lasciamo davvero a desiderare.
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