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sabato 6 giugno 2015

Camilla

Seduta sul divanetto di un negozio per provare un paio di scarpe, aspetto.
Corre come una furia, si arrampica sul divanetto e fa cadere la mia borsetta per terra.
Si chiama Camilla.
Il nome è inventato, il suo era molto più bello e le calzava a pennello ma non mi piace svelare l' identità altrui senza appunto, l'altrui consenso.
Sento in lontananza un paio di tacchi e poi:"Camilla hai visto cosa fatto?"
"Scusi eh. Lei è così. Irruenta."
E mi porge la borsetta.
"Adesso stai qui buona che devo provare le scarpe."
La mamma di Camilla ti sembrerebbe tutto fuorché una mamma.
Sembra una ragazza, anche se i suoi 38 anni ce li ha sicuro.
È alla moda, magrissima, bel culo, gambe sode e braccia scolpite dalla palestra.
Vestita con shorts, maglietta e smanicato di jeans corto con brillantini.
Capelli rasati da una parte e lunghi dall'altra.
Che se sai osare ed hai un bel viso è il top.
Ricorda un pò la bellissima Anna foglietta 
in "noi e la Giulia".
Fantastica insomma.
Si specchia, si aggiusta gli occhiali, che oramai oggi sono diventati un accessorio e non più il marchio di un difetto visivo.
Lo specchio riflette anche me, seduta scomposta, un pò goffa, vestita con il primo straccio trovato nell'armadio, e una molletta con un fiore in testa per domare al volo i capelli.
Anche io sono mamma e a guardare quel quadretto ho già capito tante cose.
"Ciao come ti chiami?" mi impiccio.
"Camilla" si ferma, mi scruta mi studia e poi aggiunge:"e tu?"
"Io domizia"
"Che fai?"
"Aspetto di provare delle scarpe."
"Perché?"
"Perché mi servono..."
"Quanti anni hai Camilla?"
E mi fa tre con le dita e poi inizia a contare. "Tre, quattro, cinque..."
"Che brava sai contare!!ci vai a scuola?"
"Si oggi no perché la maestra aveva @@@@@"
"Cosa aveva la maestra?"
"Aveva @@@@@?"
Si intromette la mamma:"cosa aveva?bah non ti si capisce quando parli."
Camilla:"come ti chiami?"
Io:"Domizia".
La mamma:"smettila di dare fastidio. Gliel hai già chiesto come si chiama".
"Lo so il mio nome è un pò difficile infatti." Dico a Camilla.
"Scusi eh. È che lei è proprio così.ripetitiva."
Intanto arrivano le mie scarpe, ovverossia i miei sandali e le scarpe della mamma di Camilla, delle zeppe altissime che non saprei neppure quantificare i cm...con plateau, per di più.
Una roba che se caschi da quei trampoli muori direttamente.
Lo specchio riflette lei che si gira e si rivolta e sfila con codeste scarpe come se avesse ai piedi una ciabatta e io che mi infilo al volo le birkenstock e dico che  vanno bene.
Camilla però mi intrattiene:"dove vai?"
"Ora a casa a preparare il pranzo."
Intanto la mamma di Camilla parla con la commessa:"lei che mi consiglia...perché ho un paio di pantaloni, larghi...aperti alla fine, allora ci vedrei meglio questa chiusa... però magari poi quella aperta fa più estivo...mmm non lo so...senta intanto chiamo mio marito...che viene qui e mi consiglia anche lui...che ha visto i pantaloni...mi saprebbe dire quanto costano entrambe???"
"Vado a vedere in vetrina" dice la commessa.
La mamma di Camilla allora la segue e Camilla corre dietro a lei, poi si gira e mi fa:"torno subito."
Sorrido. richiudo le scarpe nella scatola, prendo la borsetta e mi alzo dal divano aspettando Camilla per salutarla.
Torna correndo dietro alla mamma, come  un pulcino che segue mamma oca e mi sale una tenerezza.
"Camilla ora vado.ci rivediamo un altra volta va bene?"
"E quando?"
"Quando mamma viene a comprarsi un altro paio di scarpe!"
"Posso venire con te?"
"No amore..." Sorrido e me ne vado.

Mi capita da quando sono mamma di parlare con i bambini e non sempre rimango sorridente quando vado via.
Poveri figli senza amore nè pensione.
Camilla non è ripetitiva probabilmente  non la ascolta mai nessuno e quindi chiede sempre la stessa cosa. 
Essere ascoltata.
E diventa irruenta come l ha definita la mamma proprio sempre per questo motivo.

Cara mamma, se tu non fossi così alta e lontana anche fisicamente da tua figlia per via di quelle armi improprie che porti ai piedi sicuramente la sentiresti di più......

Allora poi mi guardo, si decisamente sono un pò sciatta oggi ma ho mille cose da fare per loro che sono piccoli...e poi mio figlio mi dice sempre che sono bella e quindi alla fine se lui mi vede bella cos'altro importa?
I bambini non hanno idea di cosa sia il "bello estetico", per i bambini bello vuol dire buono.
I bambini sono semplici e ancora una volta dovremmo imparare da loro.




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