È che quando sono qui mi sento al riparo da tutti, dagli sbagli, dalle bugie, dalle truffe, dalla droga.
Qui riesco a vedere chi sono e non accettarmi almeno per il tempo che rimango qui.
Il resto del tempo non ho tempo per pensare a chi sono e a quanto schifo faccio.
Questi soldi sono il frutto (amaro) di un'attività illegale. Io spaccio droga. Io non saprei dire neanche per chi la spaccio perché io mi limito ad aprire la mia attività la mattina e chiuderla la sera tardi. Io gestisco un bar, cioè io gestisco un traffico di droga dentro il mio bar.
Faccio il barista da anni, da quando ero ragazzo, è stato il mio primo lavoro e con quei due soldi che mi hanno dato i miei sono riuscito ad aprirmi una mia attività.
All'inizio era più semplice, l'economia girava, la gente spendeva, il bar andava. Era sacrificio ma andava. Avevo comunque un motivo per alzarmi. Poi con la crisi, anni di sacrifici buttati a pagare i buffi che si accumulavano nei mesi. Affitto, fornitori, venditori, un continuo prendere dai risparmi e pagare così. Entrate insoddisfacenti.
Mio figlio mi dava una mano al bar ogni tanto mentre andava ancora a scuola, all'inizio gli davo qualche ricompensa poi con la crisi mi aiutava senza chiedere nulla ma con tanta amarezza per come ci eravamo ridotti. Lavoravamo senza guadagnare, solo per riuscire a pagare le tasse. Non volevamo mollare, non prima della fine dell'anno in ogni caso, per chiudere le contabilità, burocrazia e stronzate varie. Avevamo anche tanta paura del futuro e ci tenevamo stretto quello che avevamo anche se ci stava facendo morire. Mia moglie mi lasció in piena crisi economica. Purtroppo il benessere economico a volte è un grande collante tra due persone.
E sono arrivato a pensare che molte coppie si scelgono più per le circostanze che per ciò che sentono realmente nel cuore.
Un giorno mio figlio viene da me, avevamo un discreto rapporto, e mi dice:" pa oggi non posso rimanere al bar devo fare dei giri per l università." D'accordo dico, non fa niente.
"Grazie pa. Ah! Senti passerà Ciccio pomeriggio dagli questo. Mi deve 20 euro."passandomi un pacchettino incartato con semplice carta velina bianca e scotch.
È iniziato tutto così. Con 20 euro che poi sono diventati in totale quasi 20000 euro al giorno.
Mi sono ritrovato in questo giro senza volerlo ma senza neppure farmi troppe domande.
Mi portano la roba sotto copertura e io mi limito a darla via. Il mio guadagno non è il reale ricavo dello spaccio ma posso assicurarvi che è abbastanza cospicuo.
I soldi che ho in questa casa sono i miei, molti li spendo, ma sono talmente tanti che non potrei farcela a spenderli tutti.
Ho aperto un negozio a mia figlia ma è stato tutto molto difficile perché oramai vogliono sapere da dove provengono tutti i fondi e quindi poi ho capito e ho lasciato perdere. Il riciclaggio è per gente che lo sa fare. Il negozio di mia figlia non va molto ma lei è contenta così. È comunque impegnata in qualcosa che esula quello che facciamo io e mio figlio, nonostante derivi da quello. Anche se dovesse andare male, problemi di denaro non ne abbiamo o ne abbiamo troppi: dipende dai punti di vista.
Con mio figlio non parliamo molto ora, lavoriamo a modo nostro e basta. Siamo diventati macchine crea soldi.
Sono molto infelice. So che detto così potrebbe destare discussioni ma me ne fotto, io sono infelice e non lo sono di natura, io ci sono diventato. Anzi vi dirò di più io me la sono proprio cercata questa infelicità. Mi ripeto sempre però che quando sei disperato non riconosci più nè bene né male. Cerchi solo di riemergere. La disperazione è brutta. Io l'ho conosciuta da vicino.
Sono solo un uomo, cerco di trovare un movente che metta a tacere questo frastuono d'infelicità che mi assorda ogni giorno di più.
Penso a mio figlio, alla sua vita, alla sua incolumità. E prego Dio che ogni giorno ci protegga. Che altro mi è rimasto?
Soldi, soldi, ma che me ne fottìa.
Ogni tanto tiro un pó, ci vado piano, vedo gente bruciata tutti i giorni, tutti i momenti , ma almeno per una manciata di minuti mi sembra tutto pulito, bello. Poi quando torno in me ho attorno sempre più merda e l'unico posto in cui mi sento un pó meglio e senza riserve è su questo pavimento freddo e sporco.
Una volta ero Salvo, ora non lo so più.