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sabato 17 ottobre 2015

Quattro storie, un salottino.

Pareti di velluto color carta da zucchero e senape. Belle d'autunno. Poi oggi piove e sembrano avvolgerti, calde. 
Diverse poltroncine tutte occupate da pazienti in attesa. Lascio il mio posto ad una donna incinta, molto stanca, provata, visibilmente la sua gravidanza sta volgendo al termine. Mi ringrazia e senza esitare si siede. Sorrido, e dico che io ho già dato, due volte per giunta! Mi piace scherzare. L'autoironia poi, trovo che sia una tra le più alte forme di intelligenza.
C'è troppa commiserazione in giro. 
"Amore, credo dopo tocchi a noi." Sussurra al compagno la donna a cui ho ceduto il posto. Lui accenna un sorriso e continua ad accarezzarle i capelli e il viso. 
Così sobrio, così elegante. Forse perché ha un aria felice, quasi quanto lei, che graziosamente tiene le mani sul pancione e intrepida aspetta. 
"Amó!" Esclama un altra donna seduta alla poltroncina affianco, al compagno seduto un po' distante da lei. 
(...) 
nessuna risposta. 
"Oh amó!"
Lui assorto a scorrere il cellulare con il dito.
"Oh amó ma che sei sordo?" "Só tre ore che te stó a chiamà!!"
Lui senza alzare lo sguardo dal cellulare :"eh dimme."
"No niente, te volevo dì che m'ha scritto Valentina che martedì andiamo a mangiacce stà pizza...mejo che me movo mó che fra 'n pó có la  panza che cresce  non me movo più...me stai a capì?"
"Si si..." E continua a guardare lo Smartphone. Lo hanno chiamato così apposta. Lui sì che è divertente...
"Insomma la trama è avvincente, in realtà si tratta di più storie che si intrecciano le une con le altre...devo fare solo un paio di correzioni...ci sono delle cose che devo rivedere ma insomma il più è fatto..." Parla ad alta voce un altra donna bella datata...si atteggia proprio come fanno quegli artisti che ostentano la loro professione. Una sceneggiatrice insomma, perfettamente nel suo ruolo. 
Lui le fa domande, si interessa, commenta, anche con linguaggio forbito.
Lui è uno di quelli che si credono ancora ventenni. Capello laccato lucido, occhiali come due fanali, più un accessorio che altro, sopracciglio rivisto con finto taglio a mó di cicatrice, jeans, t shirt e giacchetta di pelle nera aperta, con pashmina al collo.
Gli anni ce li ha eccome, sfiora la cinquantina.
sembrano entrambi coetanei. 
Lei invece ha il fascino decadente proprio dell'artista che si trascura, capelli raccolti malamente che ricordano uno chignon.
Cappotto largo aperto, borsa stella mccarteney.
Look casual da strada.
Dopo un pó smettono di conversare.
Lei prende il cellulare.
Lui si alza dal divano, cammina scomposto, atteggiandosi.
Lei alza lo sguardo dal telefonino:"amore dove vai?"
"Vado fuori a fumare"
"Ma adesso?"sussurra e in playback continua:" mó mi chiama!!"
"Dai voglio fumare!"
Lei si imbroncia e lui torna verso di lei. 
"Grazie!!" E lei gli da un bacetto sulla guancia, neanche fossero due liceali. 
Gli sussurra qualcosa all'orecchio e poi ammicca uno sguardo di compiacimento verso la sua pancia.
"Sig.ra P.... può entrare" si affaccia la segretaria. 
"Tocca a noi." Lei si alza, lui no. 
"Dai vieni!"
"Ma pure io?"
"E certo..."
"Ma che vengo a fare..." E si alza, non avendo grosse alterative privo di determinazione qual'è.
"Signora stia seduta qui e non si muova" 
È una dottoressa quella che parla ora. Ha appena accompagnato una donna nella sala d'aspetto, qui di fronte la segreteria.
Il marito della signora la segue preoccupato.
Lei si siede, lui sta in piedi vicino a lei abbastanza scosso. Batte il tacco di una scarpa freneticamente come chi si sente a disagio. 
La segretaria chiama la donna ma lei non può alzarsi quindi manda suo marito. 
Lui torna, ha bisogno di una qualche documentazione. Lei apre una cartellina con svariati fogli dentro, ne estrae uno e lo porge al marito. Lui riparte. 
Torna.
"Dice che non va bene, vuole l'altro...l'originale."
"Ma io non ce l ho, l'originale credo lo tenga il dottore, dopo quello che è successo..."
Lui torna di nuovo dalla segretaria a mani vuote. 
Lei sospira. Si sente inetta.

Era da un pó che non mi capitava, ho  avvertito in quest'ultima storia tanto dolore e tanta sofferenza. Tanta paura, ma altrettanta voglia di farcela. 
La maglietta della signora è larga ed è nera e per ora non si vede nulla, ma chissà. 

Ecco, questo sfaccettato di vite mi ha sorpresa. Ognuno di loro avrebbe qualcosa da imparare da qualcun altro. 
Ognuno di loro darà al proprio figlio un amore diverso.
un amore tenero, uno superficiale, uno esuberante e uno bramoso.
Tutti estremi.